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Ricorso per la Ztl a Palermo, il Comune va al contrattacco. Ma ancora pochi i pass acquistati

PALERMO. Mentre l’amministrazione affila le armi per difendere la Ztl davanti al Tar, quella appena trascorsa è l’ultima settimana senza zona a traffico limitato. Da fine mese, a meno di clamorosi rinvii dell’ultima ora (dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 14,30 e dalle 15.30 alle 20, il sabato dalle 8 alle 13.30, domenica transito libero) servirà un lasciapassare a pagamento per potere circolare in un’ampia area della città. Un’area circoscritta grosso modo dal perimetro che va dalla stazione centrale alla stazione Notarbartolo passando per via Lincoln, via Crispi, via Duca della Verdura, via Mattarella, via Villafranca, piazza Amendola, via Goethe, corso Alberto Amedeo, piazza indipendenza e corso Tukory.

Fino a ora sono troppo pochi coloro che hanno pagato per avere un pass: poco più di 16 mila. L’amministrazione e l’Amat sperano in una inversione di tendenza dell’utenza. In una corsa all’acquisto che ancora non si vede. Il dato cresce di giorno in giorno, ma è una goccia nel mare di quei 250 mila pass che in tutti i piani e i progetti di Palazzo delle Aquile viene indicato come l’obiettivo da raggiungere. Al momento, e con le feste di Pasqua in mezzo in cui nessuno penserà ai ticket, non siamo nemmeno al dieci per cento. Nemmeno al dieci per cento di quei 30 milioni di euro fissati come gettito in grado di assicurare stabilità all’intero sistema di mobilità che l’amministrazione sta mettendo in piedi.

Andando nel dettaglio, i residenti che hanno già chiesto il pass (90 euro e con qualsiasi motorizzazione) sono 2.783, 181 i domiciliati, 10 mila coloro che sono esterni al perimetro e hanno sborsato dunque cento euro avendo una motorizzazione almeno Euro 3. Proseguono anche le iscrizioni nella lista bianca, quella che consente ad alcune categorie di cittadini, professionisti o enti (medici, tassisti, aziende pubbliche, disabili) di circolare senza pagare.

A giocare negativamente sul «fatturato» dei 14 sportelli Amat (via Giusti, via Borrelli e le rimesse del tram di via Da Vinci e Roccella) e dello sportello on line sul sito del Comune (dove ancora non si riesce a fare pagare con carta di credito) probabilmente c’è l’incertezza sulla decisione attesa dal Tar sul ricorso presentato da tre associazioni palermitane. L’udienza è fissata per il 6 di aprile. In vista di questo appuntamento, infatti, gli uffici hanno già presentato all’avvocatura comunale una corposa memoria per meglio strutturare la linea di difesa. Vengono richiamati una serie di pronunce giurisprudenziali a sostegno del provvedimento varato dall’amministrazione. Uno degli aspetti che si tenta di smontare è quello che vorrebbe dare al pass una natura tributaria.

I dirigenti dell’ufficio Mobilità, Antonino Rizzotto e Roberto Biondo, scrivono che è stato «più volte ribadito dalla giurisprudenza con un orientamento ormai consolidato, che a questa somma non può essere attribuita natura tributaria, atteso che la sua funzione non è assolutamente quella di contribuzione alla spesa pubblica dell’ente locale, ma quella di un mero disincentivo all’accesso in specifiche zone a traffico limitato». I due citano anche una pronuncia della Corte Costituzionale del 1994, del 1996, del 2001 e del 2005 che «esclude la riconducibilità (del costo del pass, ndr) sia alla nozione di tributo che a quella di prestazione patrimoniale imposta».

Ai quali, involontariamente, risponde Giulio Tantillo, capogruppo di Forza Italia: «Il percorso della Ztl è tutto in salita. Non solo perché si attendono le decisioni del Tar, ma anche perché il consiglio comunale si dovrà esprimere approvando un regolamento che stabilirà le regole e le nuove tariffe».

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