PALERMO. Fu tra i capodanni in piazza più seguiti, ma anche il più tormentato. Il 31 dicembre 2013 a Palermo venne a cantare Max Gazzè, preceduto dal trio comico Le Malerbe, nel programma presentato dalla società Levana di Manfredi Lombardo.
Adesso Lombardo è finito a giudizio (il processo comincerà il 4 aprile davanti alla terza sezione del Tribunale di Palermo) per falso. Per abuso d’ufficio sono stati rinviati a giudizio Francesca Ciancimino, componente dello staff del dirigente del servizio attività culturali del Comune di Palermo, il dirigente Ferdinando Ania e il funzionario Salvatore Tallarita, che facevano parte della commissione che assegnò l'organizzazione dell'evento alla società Levana.
L'inchiesta partì dall'esposto presentato, tramite l'avvocato Gisberto Barbera, da Andrea Peria, titolare dalla Terzo Millennio, una delle società escluse dalla gara.
Per salutare il 2013, Palazzo delle Aquile affidò l'organizzazione, praticamente all'ultimo minuto (il 27 dicembre), all'associazione Levana che portò in piazza Politeama il cantante Max Gazzè con una spesa di 128 mila euro. La Terzo Millennio fece ricorso al Tar dopo che il Comune negò in parte l'accesso agli atti della gara negoziata. Così l'azienda si era rivolta alla giustizia amministrativa che le aveva dato ragione: per i giudici Palazzo delle Aquile non poteva negare l'accesso.
La Procura contesta la mancata presentazione del Durc (Documento unico di regolarità contributiva) da parte di Manfredi Lombardo. “Ma nel bando – ha detto l’imprenditore – non era tra i requisiti richiesti. Non è previsto per l’assegnazione in trattativa diretta. La mia presunta irregolarità ammonterebbe a poco più di 200 euro. Per una cifra simile come avrei potuto mettere a rischio un bando di oltre centomila euro. E’ una storia assurda e spero di avere giustizia in Tribunale”.
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