PALERMO. Rfi è pronta a chiedere i danni alla Tecnis per "eventuali inadempienze contrattuali". La decisione è stata comunicata dal'amministrazione comunale, che si è detta "fortemente preoccupata" per la prosecuzione dei lavori. La Tecnis, che già aveva mostrato difficoltà e con gli operai in sciopero, nei giorni scorsi è stata coinvolta in un maxi sequestro a Catania da 1,5 miliardi di azioni (insieme ad altre due società) per "infiltrazioni mafiose".
L'amministrazione comunale, "nel prendere atto della riapertura del cantiere dell'anello ferroviario", "conferma ancora oggi quella forte preoccupazione per la esecuzione delle opere" che nei giorni scorsi aveva suggerito di richiedere formalmente ad Rfi, stazione appaltante, di attivare la direzione dei lavori per la predisposizione della relazione prevista dalla normativa vigente, al fine di valutare eventuali inadempimenti contrattuali della impresa esecutrice delle opere.
Rfi ha comunicato di avere attivato le procedure richieste dal Comune. Dunque, l'azienza è pronta a chiedere i danni alla Tecnis, qualora ci fossero gli estremi. "L'amministrazione comunale - affermano il sindaco Leoluca Orlando e l'assessore alla Riqualificazione Urbana e alle Infrastrutture Emilio Arcuri - nell'esprimere apprezzamento per la sensibilità di Rfi, auspica che, dalla conclusione delle procedure avviate, possano arrivare certezze definitive sulla modalità di esecuzione delle opere e sulla loro conclusione nei tempi previsti dal contratto di appalto a tutela della città ed in particolare dei residenti e commercianti di via Amari, Lazio, Politeama".
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