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Buste paga gonfiate, assolti per assenza di dolo ex dipendenti del Coime

Il gup di Palermo, Nicola Aiello, ha assolto gli ex dipendenti del Coime (la società che si occupa dei lavori edilizi in città) accusati di gonfiare le buste paga con ore di straordinario mai eseguite

PALERMO.  Il gup di Palermo, Nicola Aiello, ha assolto gli ex dipendenti del Coime (la società che si occupa dei lavori edilizi in città) accusati di gonfiare le buste paga con ore di straordinario mai eseguite.

Il gup ha assolto Giuseppe Leto, per il quale il pm Daniela Varone aveva chiesto tre anni e mezzo, Gaetano Fiorentino (due anni e otto mesi), Anna Cipollina (due anni e sei mesi, accusata di aver avuto abbonamenti Amat gratis) e Antonio Prester, per il quale il pm
aveva chiesto la prescrizione del reato.

Prosciolti gli altri che avevano scelto il rito ordinario: Antonino Chinnici, considerato il promotore dell'organizzazione, che era il responsabile dell'Unità organizzativa appositamente
creata alla segreteria generale del Comune per preparare gli stipendi del Coime; Francesco Centineo, Maria Rosaria Pollara, Salvatore Borrello, Giovanni Carramusa, Raffaele Vainolo, Rodolfo Santoro, Sergio Nicchi, Francesco Macaluso, Antonino Alioto, Antonino Berbeglia, Maria Teresa Giordano e Antonio Ventura.

L'inchiesta dei carabinieri partì nel 2008 dai buoni pasto: ne erano stati distribuiti troppi. Dalla verifica emerse che gli indagati in busta paga si erano caricati il massimo (88 ore) dei permessi individuali retribuiti. Per un totale, dal 2002 al 2008, di 27.800 euro. La stragrande maggioranza delle persone intascò i soldi - poi restituiti - in buona fede, senza
neppure accorgersene. Proprio per l'esiguità delle somme e per l'assenza di dolo il gup ha deciso per il proscioglimento.

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