PALERMO. La contravvenzione sarebbe dovuta costare 54 euro all’automobilista, ma in realtà è costata molto di più, al vigile, condannato a 8 mesi. Pena sospesa — e con una notevole riduzione rispetto ai due anni del primo grado — all’agente di polizia municipale Giovanni Ferina, 54 anni, «reo» di aver multato, nel marzo 2014, tra viale Lazio e viale delle Alpi, un automobilista commettendo un falso, una sorta di contravvenzione «a tradimento», della serie «non si preoccupi che, se si sposta, non le faccio niente» e invece poi il verbale era arrivato, puntuale e inesorabile, a casa.
Un affronto gravissimo, perché ritenuto contrario al fair play dell’eterno e più o meno leale duello tra automobilisti e caschi bianchi. Tuttavia, secondo i giudici, in questo caso è stato violato anche il codice penale: perché nell’atto amministrativo era stata rilevata la sosta in doppia fila, contestazione in realtà non rispondente alla realtà, e il conducente sarebbe stato dato per assente al momento della verbalizzazione, quando invece si era presentato, come spesso accade, per spostare l’auto in extremis.
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