PALERMO. La porta degli ultimi. Ma che questa volta saranno, evangelicamente, i primi. Anche la Chiesa di Palermo, come tutte le altre diocesi del mondo, si prepara a vivere il Giubileo della Misericordia e ha voluto evidenziare al massimo il significato di questo appuntamento straordinario voluto da Papa Francesco, scegliendo tra le porte sante attraverso cui «trovare la via della conversione» anche un luogo speciale: la Missione Speranza e Carità di Biagio Conte.
La porta da aprire e varcare sarà quella della chiesa in costruzione nella sede di via Decollati, sulle rive del fiume Oreto, dove vengono ospitati da anni ormai circa settecento persone che non hanno un tetto, né una famiglia, soprattutto migranti e senza fissa dimora. Uomini soli che nella Cittadella del povero hanno trovato pace e possibilità di futuro.
Una chiesa che è ancora un cantiere, dove dovrà essere approntata una porta da aprire simbolicamente il 20 dicembre, ma che diventerà la «Casa di preghiera per tutti i popoli», come recita un cartello posto all’ingresso.
Migliaia di pellegrini varcheranno quel luogo di preghiera e di impegno concreto verso gli ultimi della società, conosceranno per la prima volta quella realtà e potranno ottenere l’indulgenza dei peccati (ossia la liberazione da ogni residuo della conseguenza del peccato dopo essersi accostati al sacramento della Riconciliazione), come prevede la bolla di indizione dell’Anno santo.
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