PALERMO. Dario Lo Bosco, ex presidente di Rfi arrestato giovedì scorso per concussione, ha risposto per un'ora e mezza alle domande del gip di Palermo nel corso dell'interrogatorio di garanzia che si è svolto oggi. Lo Bosco, che si è dimesso sia da Rfi sia da Ast, l'Azienda Siciliana Trasporti di cui pure era presidente, ha negato di avere preso soldi da Massimo Campione, imprenditore agrigentino trovato col libro mastro delle mazzette, per favorire l'acquisito di un prototipo da parte di Rete Ferroviaria.
Lo Bosco ha anche negato di conoscere i due dirigenti della Forestale arrestati nella stessa indagine ai quali Campione, che ha ammesso di avere pagato i tre funzionari pubblici, dice di avere consegnato i soldi destinati all'ex presidente di Rfi.
"Il mio cliente ha dato una spiegazione esaustiva di tutti i fatti che gli sono stati contestati - ha detto l'avvocato di Lo Bosco, Bartolomeo Romano - Tanto che al termine dell'interrogatorio ed anche alla luce delle dimissioni da Rfi, che eliminano il rischio tutto teorico di una reiterazione del reato, abbiamo chiesto l'immediata revoca dei domiciliari". Previsto anche l'interrogatorio dei due dirigenti della Forestale arrestati, Salvatore Marranca e Giuseppe Quattrocchi.
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