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Palermo, sit-in di operatori call center alla Prefettura

La norma contempla la possibilità di proseguire i rapporti di lavoro esistenti in caso di successione di imprese negli appalti con il medesimo committente e la protezione dei trattamenti economici e normativi contenuti nei contratti collettivi

PALERMO. Una cinquantina di operatori di call center sta partecipando a un sit-in, a Palermo, davanti alla sede della Prefettura. L'iniziativa è stata indetta dalla Slc-Cgil in occasione del voto a Montecitorio su un emendamento che prevede l'introduzione della «clausola sociale» nei cambi d'appalto dei call center. La norma contempla la possibilità di proseguire i rapporti di lavoro esistenti in caso di successione di imprese negli appalti con il medesimo committente e la protezione dei trattamenti economici e normativi contenuti nei
contratti collettivi.

Secondo i dati della Slc-Cgil nel capoluogo siciliano sono circa 10mila i lavoratori occupati nei call center; circa 20 mila in Sicilia. A tenere banco in città è ancora la vertenza dei lavoratori di Almaviva Contact per i quali il gruppo, nei mesi scorsi, ha annunciato circa 1.500 esuberi nelle due sedi palermitane  Per il segretario provinciale della Slc Cgil di Palermo, Maurizio Rosso «Se l'emendamento non venisse approvato, con i cambi di appalto gli effetti sarebbero devastanti su tutto il territorio palermitano, dove le cessioni di ramo d'azienda sono in corso da tempo; Almaviva a dicembre ha in scadenza alcune gare. »Chiediamo al governo regionale - aggiunge - di avviare una discussione sulle politiche da mettere in campo per questo settore, che rappresenta l'industria del futuro«.  Per chiedere l'approvazione dell' emendamento e dire basta alla precarietà nei call center è stata lanciata nei giorni scorsi, anche, una petizione on-line che ha già raccolto oltre 11 mila firme. Una delegazione di sindacalisti è stata ricevuta in Prefettura.

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