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Scontro con i sindacati, sciopero al Policlinico di Palermo

Le parti sociali chiedono straordinari, progressioni di carriera, formazione e riorganizzazione degli uffici. Lagalla: fatto il possibile, cercheremo di scongiurare disagi

PALERMO. Proclamato lo sciopero generale del personale del Policlinico Giaccone: è scontro aperto tra l'azienda e i sindacati dopo che è fallito anche il tavolo di conciliazione alla Prefettura. Così martedì 27 ottobre rischia di fermarsi l'intero personale.

I sindacati lamentano il mancato pagamento delle ore di lavoro straordinario del personale del servizio trasporto materiale biologico, la mancata applicazione di alcuni istituti contrattuali e della cosiddetta progressione di carriera, l'assenza di iniziative di formazione specialistica, la mancata riorganizzazione degli uffici e dei servizi e applicazione delle norme in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro con una conseguente emergenza igienico sanitaria - scrivono i sindacati addebitabile alla carenza di personale addetto alla sanificazione. A proclamare la protesta è stata la rappresentanza sindacale unitaria, Rsu di ateneo, insieme a Flc Cgil, Ci sl Università, Confsal Federazione Snals Università/Cisapuni.
Le parti sociali sottolineano che «lo sciopero mira non solo a rivendicare la piena applicazione degli isti tuti contrattuali, ma anche a porre sotto gli occhi di tutti il degrado in cui versa il Policlinico universitario» si legge in una nota. Maurizio Ippolito segretario Cisl Università sottolinea: «Non è più accettabile l'atteggiamento dilatorio, arrogante e inconcludente tenuto dalla direzione aziendale nei confronti della vertenza sindacale in atto, che registra una fase di stallo».

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