PALERMO. All'Ismett di Palermo è stato eseguito un trapianto di polmoni con organi 'ricondizionati', trattati cioè con una macchina per aumentarne la qualità dopo il prelievo. L'intervento è il primo in Europa con questa particolare tecnica, che permetterà di utilizzare anche polmoni che altrimenti dovrebbero essere scartati.
La procedura di ricondizionamento prevede che i polmoni prelevati vengano inseriti in una macchina in cui vengono riscaldati, perfusi e ventilati per circa 4 ore. Grazie a questa tecnica, quindi, possono essere utilizzati anche organi che altrimenti dovrebbero essere scartati perché non idonei. La metodica è stata messa a punto a Toronto, in Italia solo poche strutture, quasi tutte del Nord Italia, hanno già eseguito trapianti analoghi utilizzando tecnologie differenti rispetto a quelle del centro palermitano.
Oggi, spiegano gli esperti dell'Ismett, solo il 15% dei polmoni da donatore cadavere viene destinato al trapianto, perchè sono organi che si deteriorano facilmente. Con questa metodica è possibile "recuperare" e destinare a trapianto circa il 10% dei polmoni che verrebbero altrimenti scartati. "La lista d'attesa per trapianto di polmone - spiega Alessandro Bertani responsabile del programma di trapianto di polmoni di ISMETT - è purtroppo ancora molto lunga e un'elevata percentuale di pazienti muore prima che sia disponibile un donatore adeguato. Con l'avvio del programma di ricondizionamento polmonare intendiamo contribuire ad aumentare il numero dei trapianti e a ridurre il rischio di non poter ricevere un organo in tempo". Dopo la procedura i polmoni sono stati trapiantati con successo in un paziente con insufficienza respiratoria secondaria a fibrosi cistica.
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