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Dura lettera di Romeo a don Alessandro, il prete: «Questa è dittatura»

Il cardinale riceve Minutella in arcivescovado, gli impone di non parlare più di rivelazioni sovrannaturali e lo invita a «convertirsi»

Foto di Igor Petyx

PALERMO. «Esistono solo menti turbate, voi non esistete, siete considerati fanatici». Don Alessandro Minutella si rivolge ai suoi parrocchiani, numerosi, riuniti durante la messa feriale a San Giovanni Bosco, e ha la voce rotta dall’emozione e il volto rosso di dispiacere. Ha ricevuto da poche ore un durissima lettera firmata dal cardinale Paolo Romeo e ingoia con difficoltà i divieti che gli vengono imposti. L’arcivescovo non lo trasferisce dalla parrocchia, ma gli impone di osservare i divieti imposti dall’arcivescovo di Monreale (non celebrare, confessare, predicare, benedire in tutto il territorio) e di astenersi «dal convocare nel territorio di Palermo e di tutte le altre circoscrizioni ecclesiastiche adunanze simili a quelle che si sono svolte nel cosiddetto centro Piccola Nazareth e dal divulgare con qualsiasi mezzo notizie concernenti tali attività e i fatti da te asseriti che non hanno sostegno dei tuoi legittimi pastori».

Il caso dei presunti contatti soprannaturali con la Madonna e altri santi, che parlerebbero attraverso di lui alla gente, dell’acqua «miracolosa» trovata sotto terra al centro Piccola Nazareth a Carini grazie a una rivelazione di Maria, ha suscitato la condanna dei vertici delle Chiese di Monreale e di Palermo. I vescovi non credono a una sola parola di quelle divulgate con ogni mezzo (internet, social network, giornali, tv) dal sacerdote e dai suoi fedeli, anzi considerano tutta la vicenda dannosa e pericolosa per il popolo cristiano.

DAL GIORNALE DI SICILIA DEL 18 SETTEMBRE 17 SETTEMBRE

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