PALERMO. È durato oltre quattro ore l'interrogatorio dei giornalisti Piero Messina e Maurizio Zoppi che sono stati sentiti dai magistrati della Procura di Palermo in merito all'indagine avviata dopo la pubblicazione sull'Espresso della presunta intercettazione (la cui esistenza è stata smentita da più procure) riguardante un colloquio tra il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, e il suo medico personale Matteo Tutino, arrestato per falso, truffa e peculato.
Il medico, secondo quanto scritto dai due collaboratori del settimanale, avrebbe detto a Crocetta che Lucia Borsellino andava fatta fuori come il padre. Messina e Zoppi sono indagati per pubblicazione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l'ordine pubblico.
Messina risponde pure di calunnia, in quanto sarebbe stato smentito da una sua presunta fonte, chiamata in causa dal cronista. Gli indagati sono assistiti dall'avvocato Fabio Bognanni e avevano dato la loro disponibilità ad essere sentiti dalla Procura.
«I miei clienti hanno risposto alle domande dei pm, fornendo la loro versione dei fatti. Di più non posso dire», ha detto l'avvocato Bognanni. Anche la Procura mantiene il più stretto riserbo su un'inchiesta che si potrebbe comunque concludere in breve tempo.
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