PALERMO. La Vucciria ancora sotto i riflettori. Dopo essere stata, lo scorso anno, al centro dell’attenzione dei palermitani per il crollo delle due palazzine, uno dei mercati simbolo del capoluogo torna a far discutere. A distanza di circa tre mesi, nel 2014, crollarono due abitazioni fatiscenti: la prima, a febbraio, a piazza Garraffaello, la seconda, a maggio, nel vicolo Terra delle Mosche.
E da lì, la chiusura e la messa in sicurezza della piazza, cuore del mercato - insieme a piazza Caracciolo - e luogo rinomato di ritrovo notturno per i numerosi pub da cui è circondata. Riaperta lo scorso aprile 2014, la piazza tornò ad essere una delle mete prescelte da molti ragazzi palermitani per trascorrere una serata in compagnia. Ma adesso, oltre ai controlli e ai presidi dei vigili urbani, uno dei luoghi «cult» della movida palermitana, affollato quotidianamente dal popolo della notte, si trova a dover fare i conti anche con i rifiuti.
A ridosso dei resti della palazzina crollata a piazza Garraffaello, vicino alla fontana che porta lo stesso nome, non si possono non notare due cassonetti riversi sul basolato. Alle spalle dei contenitori – sono tre, solo uno è rimasto in posizione normale – una discarica di materiale di risulta, sacchetti, ferraglia, e parti di mobili in legno, che si estende fino a quello che una volta era il probabile ingresso dell’abitazione.
Addentrandosi tra quello che rimane delle mura di un’antica casa, un cumulo di rifiuti ingombranti: sedie, materassi, armadi rotti, vetro e sacchetti. Una quantità non trascurabile di rifiuti quasi completamente nascosti dalle mura dipinte e decorate dai writers.
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