PALERMO. Sei trapianti eseguiti in pazienti siciliani, 17 medici coinvolti, 30 operatori mobilitati (fra infermieri, tecnici e personale sanitario), 4 sale operatorie impegnate per più di 24 ore. E' stato un vero proprio tour de force quello andato in scena ieri all'Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione (Ismett) di Palermo.
Sono 13 i trapianti eseguiti in Ismett nei primi 13 giorni di agosto un dato decisamente superiore a quello registrato nei mesi precedenti (70 da gennaio a luglio, una media di 10 trapianti al mese). Inoltre, dei sei organi prelevati e trapiantati ieri, cinque provenivano da donatori siciliani, anche questo un dato incoraggiante e in contro tendenza visto che ad oggi oltre il 50 per cento degli organi trapiantati a pazienti siciliani proviene da altre regioni.
La prima allerta è scattata intorno all'una di notte presso l'ospedale Civico di Palermo. Qui, grazie al gesto di generosità della famiglia di un giovane ragazzo, l'équipe di Ismett ha potuto prelevare e trapiantare fegato e cuore, dando così una nuova speranza a due pazienti. Il fegato è stato trapiantato su una paziente di 61 anni, affetta da colangite sclerosante primitiva, iscritta nelle liste d'attesa dal 2004.
A ricevere il cuore, invece, un paziente di 62 anni affetto da cardiopatia dilatativa post ischemica in lista d'attesa da più di un anno. Contemporaneamente all'allerta di Palermo, una nuova donazione si è resa disponibile a Catania presso l'ospedale Garibaldi. Il gesto di grande civiltà dei famigliari di un giovanissimo 18enne ha ridato speranza a tre pazienti di Ismett, trapiantati rispettivamente di fegato, rene e cuore.
A ricevere il fegato, un paziente di 39 anni, affetto - anche lui - da colangite sclerosante primitiva. Il rene è andato, invece, ad una giovane, affetta da insufficienza renale secondaria a policistosi renale. Infine, ad essere sottoposto a trapianto di cuore un uomo di 54 anni, affetto da cardiopatia dilatativa primitiva. L'ultimo prelievo è stato eseguito a Bari, presso l'ospedale di Venere. A ricevere l'organo una donna di 36 anni, in condizioni estremamente gravi.
La donna, affetta da cardiopatia ipertrofica, a causa di uno scompenso cardiaco acuto, da due giorni sopravviveva grazie ad un sistema di circolazione extra corporea (Ecmo). Per lei era stata lanciata un'urgenza su scala nazionale. Tutti e sei i pazienti sono adesso ricoverati presso il reparto di Terapia Intensiva di Ismett, dove le loro condizioni cliniche sono costantemente monitorizzate.
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