PALERMO. "Il sistema dell'accoglienza dei migranti al porto di Palermo che si fonda prevalentemente sul volontariato non andrà avanti per molto. Solo per acquistare le scarpe ci vogliono 10 mila euro a sbarco e la Caritas di Palermo non ha risorse illimitate. I volontari crescono. Gli aiuti istituzionali del Comune e del Governo no. Anzi sono niente". Padre Sergio Mattaliano direttore della Caritas di Palermo da tre mesi ha deciso di non avere più centri convenzionati con la Prefettura di Palermo. "Quello che riusciamo a fare è solo frutto della provvidenza, ma la nostra organizzazione necessità di tempo. Prima ero uno dei primi ad essere avvisato dell'arrivo di questi fratelli e sorelle. Bisogna trovare risorse e mettere in campo tutto quello che serve. Negli ultimi sbarchi ho ricevuto notizie 24 ore prima. Fino a che ce la faremo bene. Ma non sarà sempre così - aggiunge padre Sergio che sin dall'inizio è stato centro motore degli sbarchi di migranti nel porto - i soldi per il trasporto dei migranti vengono garantiti dal Ministero dell'Interno. Circa nove mila euro a pullman. Oggi ne serviranno almeno dieci. Fate un poi voi i conti. Per il resto solo l'opera della Caritas che ha fondi molto limitati".
Intanto, sono arrivati al porto di Palermo al molo Puntone a bordo della nave di Medici Senza Frontiere 'Bourbon Argos' i 529 migranti che sono stati salvati davanti alle coste libiche. Nell'imbarcazione ci sono anche cinque salme. Ad accoglierli la task force messa in campo dalla prefettura di Palermo. Ci sono i sanitari dell'Asp di Palermo, i volontari della Croce Rossa, gli uomini del 118, polizia, carabinieri e guardia di finanza e i volontari della Caritas. Sabato scorso la nave Bourbon Argos aveva effettuato due operazioni di salvataggio di 111 e 107 persone. Durante la seconda operazione, il team di Msf ha recuperato cinque corpi senza vita - quattro donne e un uomo - che erano a bordo di un gommone insieme a 107 persone. Altri passeggeri - dice Msf - sulla barca hanno riferito che le cinque persone erano in buona salute quando sono partite dalla Libia e che sono decedute durante le 13 ore trascorse in viaggio prima del soccorso. I corpi sono stati portati a bordo della Buorbon Argos e una prima analisi ha stabilito che la morte è avvenuta per disidratazione. Le cinque persone decedute stavano viaggiando con i loro familiari e amici, che hanno affrontato un'esperienza incredibilmente traumatica dice il team di Msf che a bordo della Bourbon Argos si sta prendendo cura di due bambini piccoli che hanno perso il loro padre, tre figli che hanno perso la loro madre. Una cerimonia funebre a cui hanno partecipato tutti i passeggeri è stata celebrata a bordo della Bourbon Argos, ricordando i nomi delle persone decedute.
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