PALERMO. Operazione della polizia sul Lungomare “Giuseppe Giardina” di Cefalù, con il sequestro preventivo di un’area demaniale marittima di 300 metri quadri occupata da tavoli, ombrelloni, fioriere e altri elementi di arredo tutti strumentali all’attività di ristorazione di sei tra i più noti pub e ristoranti della cittadina normanna.
L’operazione, coordinata dal dirigente del commissariato di Cefalù Manfredi Borsellino, denominata "Free-Waterfront" (lungomare libero). L'operazione trae origine da taluni esposti anonimi che lamentavano che in alcuni tratti nell’area del Lungomare di Cefalù, area appartenente al demanio marittimo, i ristoratori e titolari di pub e bar presenti occupavano le aree antistanti i propri esercizi senza le prescritte autorizzazioni.
Dall’attività investigativa del commissariato (altri accertamenti delegati dalla Procura di Termini Imerese diretta dal Procuratore della Repubblica Alfredo Morvillo) sarebbe emerso che nessuno di diversi titolari o rappresentanti legali di noti locali operanti sul Lungomare di Cefalù è provvisto di concessione demaniale per l’occupazione degli spazi davanti al proprio locale, malgrado siano state presentate le istanze all'Assessorato Territorio e Ambiente.
Gli uffici del Demanio Marittimo di Palermo non avrebbero rilasciato ad oggi ai ristoratori cefaludesi le concessioni che li avrebbero legittimati ad esercitare la ristorazione, a causa di quella, che il Gip di Termini Imerese ha definito una "impasse" amministrativa, costituita dalla mancata soluzione della vertenza tra il Comune di Cefalù (già assegnatario delle aree interessate in forza di una concessione demaniale scaduta nel dicembre del 2013 e non più rinnovata per omessi pagamenti dei canoni annui di concessione) e l’Assessorato Territorio e Ambiente.
I funzionari dell’Assessorato Territorio e Ambiente, sentiti nel corso degli accertamenti, pur volendo far ripartire le istruttorie per il rilascio delle concessioni nonostante l’assenza del Piano Utilizzo Demanio Marittimo, avrebbero dichiarato che l’iter amministrativo sarebbe talmente lungo e complesso per via dell’acquisizione dei prescritti pareri della Soprintendenza, del Genio Civile e di altri enti, da non consentire il rilascio delle concessioni per la stagione estiva in corso.
COMUNE: VERSO CONCESSIONE PROVVISORIA. Si va verso una concessione provvisoria che consentirebbe la ripresa dell'attività all'aperto di pub e ristoranti sul lungomare di Cefalù. L'area è demaniale ed è stata sequestrata per ordine della mgistratura perchè i titolari dei locali interessati non avevano ancora ottenuto la concessione. I tempi lunghi della burocrazia potrebbero essere abbreviati. In un incontro tra il sindaco Rosario Lapunzina e i dirigenti dell'assessorato regionale al Territorio e ambiente è stata concordata una concessione provvisoria. Per altri 30 giorni i locali del tratto interessato potranno continuare a svolgere la loro attività. La sospensione comporterebbe un danno grave all'economica turistica di Cefalù.
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