PALERMO. Nel mirino non c’era solo il commerciante che aveva denunciato il racket. Ma anche i suoi familiari. Contro di loro pesanti minacce e ingiurie da parte di Calogero Di Majo, il pregiudicato della Noce, a cui per la prima volta è stato contestato il reato di stalking con l’aggravante mafiosa. È il padre di Massimiliano Di Majo, condannato a 16 anni per avere picchiato a colpi di mazzuolo l’esercente che aveva detto no al pizzo. Di Majo padre, secondo la ricostruzione dell’accusa, non appena è uscito dal carcere ha iniziato a perseguitare il commerciante che aveva fatto arrestare il figlio. Ma non solo lui. Pure alcuni stretti familiari della vittima, che vivono nello stesso quartiere.
Una vera e propria escalation, sostengono gli investigatori, tra l’altro condotta nello stretto perimetro del quartiere. Tutto è avvenuto tra via Lancia di Brolo e piazza Noce, alla presenza di passanti e clienti di un supermercato. Un messaggio preciso per tutti, affinchè nessuno potesse mettere in dubbio la legge dell’omertà che da sempre ha regnato nella borgata.
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia