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Cameraman palermitano morto a Madrid, in centinaia a fiaccolata a Palermo

Mario Biondo

PALERMO. In centinaia hanno preso parte ieri alla fiaccolata in memoria di Mario Biondo. Due anni fa scompariva il cameraman palermitano di 39, deceduto nell'abitazione a Madrid dove viveva con la moglie Raquel Sanchez Silva, nota conduttrice televisiva. I partecipanti hanno liberato in cielo palloncini bianchi e celesti, mentre avanzavano a passo lento nel corteo che dal Politeama è giunto sino al Teatro Massimo. Tutti insieme per invocare "verità e giustizia" per una morte, ancora oggi, avvolta nel mistero. Di recente la famiglia ha chiesto una nuova perizia che ribalta l'esito della precedente e nominato la criminologa Roberta Bruzzone. Sulla sua morte ci sarebbero ancora tanti dettagli troppo sfocati, circostanze anomale che non convincono la famiglia Biondo, ostinata nel credere che la scomparsa di Mario sia legata alla mano di qualcuno. Le uniche certezze, infatti, riguardano la posizione nella quale fu trovato il cameraman, con una pashmina stretta intorno al collo e legata a una libreria del soggiorno. La polizia madrilena archiviò il caso in pochi giorni: suicidio. Ma la Procura palermitana decise di riaprire il caso, con la famiglia a spingere sulla pista dell'omicidio volontario. Tre mesi dopo fu disposta un autopsia sul cadavere del 39enne, eseguita al Policlinico dal medico legale Paolo Procaccianti. Anche per lui si sarebbe trattato di suicidio. Fiaccolata in memoria di Mario Biondo, 30 maggio 2015: le foto. Ma i genitori non si rassegnano, certi che qualcuno abbia camuffato l'omicidio”.

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