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Mafia, Lo Voi: "Commercianti più sicuri rispetto a 20 anni fa"

PALERMO. «Sicuramente la situazione attuale non è quella di 20 anni fa, credo che oggi ci siano le condizioni non solo per i professionisti ma anche per i commercianti di essere più al sicuro di quanto non lo fossero allora». Lo ha detto il procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi, a margine della cerimonia di consegna, all'istituto don Bosco di Palermo, di un premio intitolato alla memoria di Paolo Giaccone, il medico ucciso da cosa nostra l'11 agosto 1982 per essersi rifiutato di modificare una perizia che avrebbe salvato dall'ergastolo un killer. All'iniziativa è presente anche il ministro dell'Interno, Angelino Alfano.

«Il ricordo di Paolo Giaccone deve rimanere vivo in tutti noi - ha aggiunto - Giaccone muore per aver fatto il proprio dovere senza aver cercato alcuna situazione di pericolo, semplicemente per aver incontrato dei criminali nella propria professione». Tra i presenti alla cerimonia vi sono il presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, Silvana Saguto, il prefetto, Francesca Cannizzo, il sindaco, Leoluca Orlando, il commissario straordinario antiracket, Santi Giuffrè, il questore di Palermo, Guido Longo, il rettore, Roberto Lagalla.

«Bisogna fare attenzione a non generalizzare, i politici non sono persone calate da un altro pianeta, ma sono espressione della società, ha continuato Lo Voi, interpellato sulla presenza degli anticorpi in politica nei confronti delle infiltrazioni mafiose. «Ci sono tanti politici per bene che fanno il loro lavoro, altri che deviano dalla strada corretta - ha aggiunto - Preferisco vedere il bicchiere mezzo pieno ed essere ottimista». Alla richiesta di un commento sulla revoca degli arresti domiciliari nei confronti dei deputati regionali Nino Dina e Roberto Clemente e per l'ex parlamentare Franco Mineo, accusati di corruzione elettorale, il procuratore ha risposto che non parla dei procedimenti in corso dicendo però: «Si tratta di episodi che hanno riguardato singoli soggetti, nei cui confronti si è proceduto e si procederà, ma questo non autorizza a trasformare l'intera classe politica in una consorteria del malaffare».

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