PALERMO. I tragitti saranno tagliati della metà. L’azienda di trasporti urbani non riesce più a reggere l’attuale carico di percorsi se non a costo di un servizio scadente e velleitario. E così, mentre il nuovo contratto di servizio dell’Amat, atteso da anni, è entrato nelle forche caudine della ragioneria per le verifiche economico-finanziarie, il Consiglio di amministrazione con i tecnici della mobilità stanno ridisegnando il piano delle linee.
E, ci potete giurare, scatenerà non poche polemiche non appena si conoscerà fin nei minimi dettagli. Perché una cosa è certa: c’è la crisi e bisogna «ottimizzare», parola più morbida ma che nel linguaggio politico equivale a tagliare. La riforma delle linee e dei percorsi prevede uno sfoltimento pesantissimo delle linee: da 90 a 50. Il che significa che molte zone non saranno più servite, oppure saranno «toccate» dai bus a intervalli orari molto più ampi rispetto a oggi. Pare, ad esempio, che la corsa sino a Baida sarà soppressa e ultima fermata sarà a Boccadifalco.
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