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"False determine di pagamento", nuovi indagati all'Asp di Palermo

Anche le gare nel mirino della procura

PALERMO. L'Asp di Palermo ancora nella bufera. Dopo l'inchiesta della Digos e la sospensione di 15 veterinari, un'altra indagine fa tremare l'azienda sanitarie, quella sul giro di false determine di pagamento per lavori di giardinaggio, facchinaggio e manutenzione all’Asp. Gli indagati sarebbero 29 in tutto. Un giro di affari da 500 mila euro. L'inchiesta è condotta da Nas e guardia di finanza e coordinata dai pm Maurizio Agnello e Claudia Bevilacqua.

L’inchiesta era partita nel 2011 dalla denuncia dell’ex manager Salvatore Cirignotta, che aveva mostrato alcuni meccanismi di raggiro che mostravano dei "trucchi" per fare apparire il tutto assolutamente legale, una sorta di scatole cinesi.  La procura sta passando al setaccio anche 41 gare delle precedenti gestioni, oltre a quelle già finite sotto inchiesta come quella sull'informatizzazione, dal valore di 20 milioni di euro, e quella sulla vigilanza, da 18 milioni, passando da quella dei pannolini.

Nemmeno una settimana fa  quindici veterinari dell'Asp di Palermo coinvolti nell'inchiesta della Digos sono stati sospesi dal servizio.Tra loro il direttore del servizio veterinario Paolo Giambruno colpito da un nuovo sequestro di beni per 800 mila euro. I medici sono indagati a vario titolo: abuso d'ufficio, concussione, falso ideologico, truffa aggravata e commercio di sostanze alimentari nocive.

I provvedimenti sono stati emessi nei confronti di Paolo Ingrassia, Angelo Foresta, Carlo Milletarì, Filippo Pistoia, Carmelo Murania, Pippo Giardina, Nicasio Lodato, Giacomo Lo Monaco, Patrizia Lucia, Vittorio Macaluso, Nicolò Di Bartolo, Carlos Josè Dispenza, Pietro Fazio. "Inizieremo una lotta contro questi provvedimenti - dice Paolo Ingrassia segretario nazionale dei veterinari - Presenteremo ricorsi contro la decisione dell'azienda che è la prima in assoluto. Davanti alla conclusione delle indagini senza nessuna sentenza siamo stati messi alla porta".

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