PALERMO. Invitano i palermitani a portare un fiore per Giovanni Lo Porto e in un post nella pagina Facebook dedicata a lui e creata a marzo 2012 quando il giovane cooperante è stato rapito in Pakistan, gli amici di Giovanni chiamano a raccolta la città per partecipare a manifestazione silenziosa in sua memoria: «Un fiore per Giovanni Lo Porto».
Chiedono verità e una tomba dove poterlo piangere. Un sit-in è in programma giovedì prossimo davanti alla sede della Prefettura, a una settimana dall'annuncio della Casa Bianca della morte della sua morte in un raid americano, al confine tra Pakistan e Afghanistan. «Non ci bastano le scuse - si legge nel messaggio a firma Gli amici di Giovanni Lo Porto - oltre a voler conoscere la verità sull'uccisione, vogliamo i resti del suo corpo, vogliamo una tomba da onorare, vogliamo una bara su cui piangere. Giovanni Lo Porto deve avere una sepoltura e un degno funerale. Chiediamo all'amministrazione americana e al governo italiano di restituire il corpo alla famiglia. Non è ammissibile che cada il silenzio sulla morte tragica di Giovanni e, fatto ancora più grave, si privi la sua famiglia e i suoi amici del diritto di deporre un fiore sulla sua tomba».
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