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Sistema rifiuti, vertenza e arresti
Orlando e Marino dai giudici

I magistrati avevano già ricevuto un dossier dal primo cittadino sul «sistema crimonogeno» della raccolta. Nuovo botta e risposta con i sindacati

PALERMO.  Il sindaco e il presidente della Rap sbarcano in Procura. Leoluca Orlando e Sergio Marino ieri sono stati negli uffici giudiziari a parlare col procuratore aggiunto Dino Petralia e il sostituto Enrico Bologna. I due magistrati, infatti, sono quelli che hanno aperto un'inchiesta per le montagne di immondizia sparse in città durante il periodo delle feste di Pasqua dopo la vertenza dei lavoratori dell’azienda di igiene ambientale.

L'indagine, che ipotizza il reato di interruzione di pubblico servizio, nasce dopo i disservizi ricaduti su i cittadini proprio perché i dipendenti della società hanno dato vita ad assemblee che hanno inceppato il meccanismo di raccolta e smaltimento della spazzatura. Orlando e Marino sono andati spontaneamente al Palazzo di Giustizia per meglio illustrare il contenuto di una relazione che il primo cittadino aveva trasmesso all’indomani dei fatti.

Ma non può sfuggire la concomitanza della presenza di Marino e Orlando davanti ai magistrati a ridosso del blitz che ha portato all’arresto di cinque impiegati della Rap accusati di avere rubato dal deposito dell’azienda guanti, tute, scarponi e anche carburante che poi rivendevano al mercato nero.

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