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Fare la raccolta differenziata a Palermo costa il doppio, la corte dei Conti apre un'inchiesta

Secondo l'amministrazione il servizio è svolto per circa 130 mila abitanti

PALERMO. Per il Comune di Palermo, il porta a porta va a rilento anche perché non differenziare la spazzatura costa la metà. "L'amministrazione comunale - scrive il comune in una nota -, pur consapevole della necessità di incrementare la percentuale di raccolta differenziata, con riferimento ai costi sottolinea che da uno studio di Federambiente, si evince che il costo per tonnellata della raccolta indifferenziata è, in media, pari al 50 per cento del costo per la raccolta differenziata". Poi riferendosi all'indagine della procura della Corte dei Conti sul servizio di raccolta differenziata in città il Comune precisa che "il segretario generale ha già risposto ai rilievi della Corte dei conti con una nota dell'11 marzo scorso e che sono stati forniti dei riscontri alla richiesta della procura sull'indagine che riguarda un eventuale danno erariale per il mancato raggiungimento degli obiettivi previsti dalla legge sulla raccolta differenziata".

"A Palermo - prosegue la nota - il servizio di raccolta porta a porta è svolto per circa 130 mila abitanti; a dicembre 2013 è stato siglato il protocollo intesa con la Regione Sicilia, che prevede di estendere ad altri 130 mila". "L'obiettivo dovrà essere realizzato, a spese della Regione, che ha già bandito le gare necessarie, e sarà avviato entro giugno" scrive il Comune, sottolineando che "la Regione non si è ancora dotata di un Piano regionale rifiuti" e che "il Comune è proprietario di uno dei tre soli impianti di conferimento dei rifiuti di proprietà pubblica, mentre tutti gli altri sono di proprietà privata".

«La Procura della Corte dei conti ha aperto un'inchiesta sul flop della differenziata dei rifiuti a Palermo e in altri 12 comuni limitrofi, dove i numeri dell'operazione sono nettamente al di sotto dei livelli minimi stabiliti per legge». Lo scrivono i deputati regionali e nazionali del movimento Cinquestelle che avevano presentato alcuni esposti. «In particolare - dice Claudia Mannino, componente della commissione Ambiente di Montecitorio - secondo dati Istat, a Palermo la differenziata si sarebbe attestata in un range che oscilla dal 6,2% del 2003 al 10,2% del 2012, molto al di sotto dagli obiettivi stabiliti dalla normativa vigente in materia di riciclo dei rifiuti solidi urbani. La raccolta fissata per legge prevedeva, infatti, per ogni ambito territoriale ottimale percentuali che partivano dal 35% per gli anni dal 2003 al 2006, fino al 65% del 2012».

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