PALERMO. Gli indizi di colpevolezza ci sono tutti, ma le esigenze cautelari eccezionali, le uniche che consentono di tenere in carcere un ultrasettantenne no. Per questo il gip di Palermo Angela Gerardi, pur confermando l'arresto in flagranza per estorsione di Roberto Helg, ex vicepresidente della Gesap sorpreso mentre intascava una tangente da un commerciante, gli ha concesso i domiciliari. La Procura aveva chiesto per l'indagato la custodia cautelare in carcere, la difesa si è opposta.
Nelle 5 pagine di ordinanza del giudice, dunque, si ribadisce l'esistenza degli indizi di colpevolezza. Ma l'ex numero due di Gesap è incensurato e ha inoltre ammesso le sue colpe. Dimettendosi poi da tutte le cariche, dopo la revoca della vicepresidenza Gesap e della presidenza di Confcommercio, aveva conservato dei ruoli in alcune società satelliti di Confcommercio a cui ha rinunciato, sarebbe venuto meno anche il rischio di reiterazione del reato. Inesistenti sarebbero il pericolo di fuga, visti i domiciliari, e l'inquinamento delle prove, dal momento che Helg è stato sorpreso con la mazzetta sulla scrivania.
Nella misura ampio spazio è dato all'interrogatorio del commerciante taglieggiato, Santi Palazzolo, al quale Helg aveva chiesto i soldi per avere il rinnovo del contratto di affitto dell'immobile che ospita la sua pasticceria nello scalo palermitano. Palazzolo, però, si è rivolto ai carabinieri. Il gip ha infine confermato il reato contestato dalla Procura all'ex vicepresidente: l'estorsione aggravata.
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