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Cinque anni fa l’agguato a Fragalà, la figlia: «Vogliamo solo giustizia»

Il penalista, ferito a morte il 23 febbraio 2010, spirò tre giorni dopo. Tante piste, ma le indagini sono state archiviate. Una fiaccolata e un convegno per ricordarlo

PALERMO. Si sono ritrovati in via Nicolò Turrisi, a pochi passi dal palazzo di giustizia, nel punto preciso in cui — ormai 5 anni fa — venne barbaramente aggredito il noto penalista palermitano, Enzo Fragalà, che morì tre giorni dopo in ospedale. Una fiaccolata «per chiedere giustizia — spiega Marzia, la figlia del legale, anche lei avvocato — che ripetiamo ogni anno e che continueremo a ripetere fino a quando non sapremo la verità sull’uccisione di mio padre».

Una verità che, con la recente archiviazione dell’inchiesta, sembra purtroppo lontana. Per ricordare Fragalà, domani, nell’aula magna della Corte d’Appello di Palermo, alle 9.30 si terrà il seminario «A cinque anni dalla morte di Enzo Fragalà; tutela della persona offesa e tutela dell’imputato: un difficile equilibrio?»: ad organizzarlo, il Centro studi intitolato al legale assasinato. Nei prossimi giorni è prevista poi una cerimonia commemorativa a Palazzo delle Aquile, voluta dal sindaco Leoluca Orlando.
Fragalà venne aggredito a bastonate il 23 febbraio del 2010, intorno alle 20.30. Era appena uscito dal suo studio, quando venne colpito prima alle gambe e poi alla testa. In maniera così violenta da ridurlo in fin di vita.

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