PALERMO. Quattro degli indagati per estorsione, arrestati durante l'operazione "Bucatino" dello scorso aprile, hanno scelto il rito abbreviato. Sono Francesco Centineo, Maurizio De Santis, Francesco Li Candri e Rita Salerno. Saranno invece processati con il rito ordinario Giovanni De Santis, Francesco Pitarresi e Umberto Piero Centineo e Giuseppe Pietro Flamia. Si sono costituite parte civile le due vittime delle estorsioni - una coppia titolare di un'impresa di trasporti di Termini Imerese (Pa) - la Confcommercio, Confesercenti, Addiopizzo, Fai, Confindustria Palermo e Sicilia, Solidaria, Sos Impresa e il centro Pio La Torre.
La vicenda ha inizio nel 2012 quando la coppia di Bagheria è precipitata nel vortice delle ritorsioni dopo essersi rivolta a due sedicenti mafiosi, che gestivano il ristorante di Palermo "Bucatino": Maurizio e Giovanni De Santis. Dopo il furto di un rimorchio carico di elettrodomestici, per un valore di 168mila euro, la coppia si rivolse ai De Santis che, vantando una affiliazione alla famiglia mafiosa di Palermo Centro, si offrirono di recuperare la merce prospettando anche una protezione futura in cambio del pagamento del pizzo. I due imprenditori accettarono l'offerta, non sapendo che sarebbe stato l'inizio di un lungo tormento. Diverse persone, infatti, nei mesi successivi avrebbero perseguitato le vittime, fino alla denuncia alle forze dell'ordine.
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