PALERMO. Hanno preferito denunciare e non continuare a subire le richieste sempre più pressanti degli uomini di Cosa Nostra. Due imprenditori dell'azienda che lavora all'interno del porto la Sicilspeed sono andati in caserma dai carabinieri e hanno riconosciuto i due estorsori. In manette sono di nuovo finiti Giuseppe La Torre, al vertice di un'associazione che in questi anni avrebbe commesso furti, rapine ricettazione e sequestro di persona e Danilo Gravagna, che avrebbe avuto un ruolo fondamentale nella logistica per l'esecuzione dei reati. I due imprenditori hanno raccontato che da sette anni pagavano il pizzo 500 euro a un signore che puntualmente, a Pasqua e a Natale, si presentava davanti ai loro uffici. Poi le richieste sono aumentate. Gravagna chiese che i trasporti dell'azienda fossero gestiti direttamente da lui. A questo punto i due titolari dell'azienda si sono ribellati. L'inchiesta è la prosecuzione dell'operazione "New Gate" dell'ottobre 2013, nella quale era emerso che la ditta già dal 2007 pagava il pizzo a esponenti di "Cosa Nostra" poi tratti in arresto nell'operazione Eleio del giugno 2010. Dopo l'operazione, il pagamento del pizzo si era interrotto, ma a distanza di un anno si sarebbero presentati La Torre e Gravagna a vessare l'impresa.