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Una vita dedicata a chi resta indietro: si è spenta a 91 anni Sarina Ingrassia

«L’angelo dei poveri di Monreale» era ammalata da tempo. È stata l’anima de «Il Quartiere», che assiste le famiglie povere

PALERMO. «Nella vita ho fatto quello che ho saputo fare. Nel pezzo di storia che viviamo abbiamo il compito di affermare il bene». Poche frasi di testamento spirituale che pronunciò con la semplicità e la simpatia che la contraddistinguevano nel giorno della grande festa per il suo novantesimo compleanno. E Sarina Ingrassia, «l’angelo dei poveri di Monreale», se n’è andata a 91 anni, dopo una malattia vissuta con fede, lasciando una testimonianza straordinaria di vita vissuta per gli altri.

«Fino a che una persona resta indietro non possiamo dormire sonni tranquilli», amava ripetere. E quanti ragazzi e donne rimasti «indietro» sono entrati e usciti da quella porta sempre aperta in via Baronio Manfredi, alla periferia di Monreale, trovando sempre un rifugio, un ascolto, un piatto di pasta in quella semplice abitazione. Sarina non ha mai chiuso la porta perché «la gente non è disperata ad ore».
Per quarant'anni, dal 1975, Sarina è stata «anima» dell’associazione «Il Quartiere», che opera nel rione Balzi Callozzi per assistere moralmente, psicologicamente ed economicamente numerose famiglie disagiate. «Ho trovato la ragione della mia vita nell'impicciarmi dei bisogni degli altri e, per appartenere a tutti, ho deciso di non appartenere a nessuno» dice nel bel libro di Cristina Ceruti «Quando vivo stagioni d'amore», con prefazione dell'amica Rita Borsellino. Legata a una religiosità profonda e senza schemi, piena di una fede schietta che arricchiva con le sue esperienze nella comunità di Taizè, condivideva tutta se stessa con l'umanità sofferente e con un vero impegno civile.

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