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Marciapiedi ad ostacoli a Palermo, anche per le carrozzelle uno slalom senza fine tra buche e rifiuti

Pubblichiamo gli sms e le e-mail inviati a Ditelo a Rgs (in onda da martedì a sabato su Tgs e Rgs, vedi la pagina dei programmi TV) e alla pagina del Giornale di Sicilia su Facebook. Il numero accanto ai titoli indica le segnalazioni pervenute

Traffico/162

Luigi Sbirziola

Provinciale Partinico-San Cipirello

L’anno scorso il vostro giornale ha conferito con il presidente della provincia in merito al rifacimento della strada provinciale Partinico-San Cipirello, sostenendo che da lì a breve avrebbero appaltato i lavori per la somma di 100 mila euro. Nonostante i successivi incidenti nulla ad oggi si è mosso. Quanti incidenti devono ancora verificarsi per arrivare al punteggio di diritto di un cittadino. Risposte che seguono i fatti quando?

Buche e marciapiedi/86

Maurizio Castagnetta

da via Don Gnocchi

In via Don Gnocchi il marciapiede è dissestato e non si può percorrere a piedi. Tante le persone che sono cadute. Le carrozzella sono costrette a scendere in strada. Per non parlare degli alberi che non vengono potati.

Verde /62

Vincenzo Palumbo

da corso Tukory

La villetta di corso Tukory di nuovo nel degrado. Praticamente una discarica a cielo aperto... Mi vergogno di essere palermitano. Maurizio Mazzola da via Sciuti Finalmente, dopo anni di lotte, siamo riusciti a fare installare i cestini per raccogliere cartacce e bottigliette nella villetta di via Sciuti, dopo il civico 83. Meraviglia: le cartacce continuano a essere buttate nelle aiuole. E anche le bottiglie di vetro e plastica. Ma la cosa più bella, in questa storia, è che questa mattina (ieri per chi legge n.d.r.) ho notato che due dei cinque cestini fissati ai pali dell'illuminazione sono stati sganciati   e buttati nella vasca piena d'acqua. A questo punto una pattuglia di polizia, la notte, potrebbe fare dei controlli vista l'inciviltà dei ragazzi poco educati che la sera si aggirano tra i viali della villetta, ma solo per insegnare loro l'educazione che i genitori non sono riusciti a impartire. Rimane il fatto che si dovrebbe tagliare l'erba. Come pure nelle aiuole che fanno da spartitraffico, tra via Umberto Giordano e viale delle Alpi, dove anche gli oleandri da potare non permettono di camminare sui marciapiedi.

(Circa 140 addetti per curare 7 milioni di metri quadri di verde. Dunque, ogni dipendente del settore verde si deve occupare di 50 mila metri quadrati Sono i numeri a disposizione del settore Ville e giardini del Comune. Ai ruoli dell'amministrazione va poi aggiunto l'ampio bacino dei 600 lavoratori ex Gesip. «In realtà - avverte l'assessore al Verde Francesco Maria Raimondo - si tratta di manovalanza, non è personale con una cultura funzionale a realizzare interventi sul verde». Non va meglio in altre città d'Italia. Nella Capitale sono 16,5 i metri quadri di verde a disposizione di ciascun abitante e più di 130 mila quelli affidati a ciascun addetto. La riduzione dell'organico è stata del 70 per cento: da 1.200 addetti nel 1995 ai 357 del 2010. Numeri in calo anche a Genova, dove il verde per abitante è pari a 17,3 metri quadri. I dipendenti dell'Azienda servizi territoriali, che si occupa della manutenzione di oltre 1 milione 300 mila metri quadri di parchi e giardini, sono passati da 500 a poco più di 350. A Torino il 95 per cento del servizio è affidato a una ditta esterna. Il restante è nelle mani di 250 persone tra amministrativi, tecnici e giardinieri. E nella vicina Catania i 13 dipendenti comunali si occupano del solo parco Bellini, avendo il Comune dato in appalto quasi l'intero servizio).

Assistenza/61

Patrizia Cusumano

Mia sorella, Luisa, è una ragazza disabile. Sono veramente amareggiata della situazione sociale di questi ragazzi. Mi vergogno di far parte di questa società e di vivere purtroppo nella nostra bellissima Palermo che, purtroppo, non offre nulla per i più deboli. Non ci sono centri sociali.

Istruzione/26

Sms firmato

dalla scuola Alcide De Gasperi

Sono il padre di due bimbi che vanno alla scuola Alcide De Gasperi. Una scuola che vive nel degrado e nella più totale insicurezza edile. Una storia che va avanti da anni: infiltrazioni nelle aule, pavimentazione esterna sconnessa, tetti transennati, piani inagibili. Cosa si aspetta? Una tragedia? Feriti? Siamo stanchi e impauriti.

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