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Omicidio di Cerda, indagata anche la moglie del finanziere che ha sparato

La ricostruzione dei fatti ha convinto il pm che il sottufficiale della guardia di finanza non avrebbe sparato durante una discussione degenerata in uno scontro violento ma avrebbe pianificato il delitto

La vittima Vincenzo Latona

PALERMO. Indagata la moglie dell'assassino, contestata la premeditazione al finanziere Calogero Cicero che ieri ha ucciso il presunto rivale d'amore. Sono gli ultimi sviluppi dell'inchiesta sull'uccisione negli uffici comunali di Cerda dell'impiegato Vincenzo La Tona.

 

Dopo il delitto Cicero si è consegnato ai carabinieri ai quali ha detto che la vittima era l'amante della moglie Francesca Meli. Sentita come persona informata dei fatti, la donna ha negato però la relazione e ha ammesso solo una conoscenza con la vittima suo vicino di casa. Un'indagine sui tabulati telefonici ha accertato invece che Francesca Meli aveva inviato a La Tona oltre 300 messaggi, a conferma di un rapporto non superficiale. Le sue dichiarazioni sono poi risultate infondate rispetto ad altre circostanze.

 

Da qui la decisione del pm Anna Domenica Gallucci di iscrivere la donna nel registro degli indagati per "false dichiarazioni al pubblico ministero". Risentita con l'assistenza di un legale, Francesca Meli si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Anche la posizione del marito si è aggravata. La ricostruzione dei fatti ha convinto il pm che il sottufficiale della guardia di finanza non avrebbe sparato durante una discussione degenerata in uno scontro violento ma avrebbe pianificato il delitto e sarebbe andato a cercare l'impiegato dell'ufficio tecnico con l'intenzione di ucciderlo con la pistola di ordinanza.

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