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Palermo, uccise un sessantenne per futili motivi: arrestato un bengalese

Il fatto è avvenuto lo scorso 25 aprile. La lite è scoppiata dopo la contrattazione per un paio di cuffiette che il venticinquenne straniero vendeva in una bancarella

PALERMO. La Polizia di Stato ha eseguito un provvedimento di custodia cautelare in   carcere nei confronti di MIAH Rubel, 25enne bengalese, senza fissa dimora,   poiché ritenuto responsabile del reato di omicidio preterintenzionale, aggravato   dai futili motivi, di un cittadino italiano 63enne, deceduto lo scorso 5 maggio.  Il provvedimento è stato disposto dal G.I.P. del Tribunale di Palermo, dr.   Riccardo Ricciardi, su richiesta del P.M. d.ssa Cescon.

Le responsabilità del bengalese sono ascrivibili a fatti risalenti allo scorso 25   aprile e delineano un profilo da manuale di codice penale in tema di omicidio   preterintenzionale.  Nel pomeriggio di quella data, un 63enne palermitano si accostò ad una delle   tante bancarelle che stazionano sui marciapiede di corso Tukory.  Il cittadino italiano mostrò interesse per le cuffiette radio esposte da un   bengalese ed avviò la trattativa per l’acquisto dell’articolo, per altro sulla base   di una cifra esigua.

La negoziazione si trasformò, in breve, in un’ accesa discussione e si concluse   drammaticamente con una violenta spinta indirizzata dal prestante straniero   all’italiano che cadde rovinosamente al suolo con il femore rotto. La scena fu scorta da alcuni passanti, uno dei quali in particolare bloccò   il bengalese e contattò il “113”, consentendo ad una volante di Polizia di   giungere, in breve.  Il cittadino palermitano fu condotto presso un nosocomio laddove, ricoverato   in un reparto di ortopedia, è morto dopo una decina di giorni.  Le perizie medico legali richieste dall’Autorità Giudiziaria hanno accertato   che la morte del ferito (cui in regime ospedaliero fu sottoposta la corretta   terapia) sia stata da addebitare ad una embolia polmonare determinata dal   distacco di emboli provenienti da un trombo, formatosi durante la degenza per   la prolungata immobilizzazione.  In altre parole, è stato accertato un nesso di casualità tra l’evento spinta e   l’evento morte, delineandosi così il reato di omicidio preterintenzionale, in   questo caso aggravato dai futili motivi legati all’esiguità della cifra oggetto del   presunto contenzioso.

Nel corso dei mesi successivi al tragico alterco, il bengalese non ha più dato   notizie di sé ed anche in ragione dell’assenza di un fisso domicilio si è reso   irreperibile alle ricerche della Polizia di Stato.  Ieri pomeriggio, gli agenti del Commissariato di P.S. “Oreto-Stazione”,   ritenendo che lo straniero, per sostentarsi, sarebbe ritornato prima o dopo,   a bandire la sua mercanzia nella zona cittadina che meglio conosce, hanno   passato al setaccio la lunga teoria di bancarelle di corso Tukory.  A gestire una di queste, hanno rintracciato un individuo imbacuccato con   sciarpa e berretto.  Nei pochi tratti somatici disponibili, gli agenti hanno riconosciuto una   straordinaria somiglianza con MIAH. L’extracomunitario si è rifiutato di declinare le generalità ed è stato così   condotto presso gli uffici del Commissariato di P.S. “Oreto-Stazione” dove è   avvenuta la sua identificazione.  La Polizia gli ha notificato il provvedimento restrittivo e lo straniero si trova   attualmente recluso presso la locale casa circondariale.

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