PALERMO. Davanti alle emergenze sociali, all’ingiustizia, all’illegalità diffusa, «abbiamo bisogno di una vera scossa alle nostre coscienze e questa ce la può dare solo Cristo». Il cardinale Paolo Romeo, sul pachetto allestito davanti alla chiesa di San Domenico, punta il dito sulla dilagante indifferenza nei confronti dei bisogni della gente, disegnando il ritratto di una città assopita e incapace di cambiare se stessa, una città «segnata dal peccato e dalla violazione della legge di Dio».
C’è un popolo di fedeli che ha affrontato la pioggia per non mancare alla tradizionale processione dell’Immacolata nel cuore della città. Accompagna con gli ombrelli la banda e l’antico simulacro argenteo della Madonna su un letto di orchidee, custodito nella basilica di San Francesco d’Assisi, mentre viene trasportato sulle strade addobbate di luminarie. La cancellata attorno alla colonna dell’Immacolata, a piazza San Domenico, è tutta agghindata di mazzolini azzurri e viola, palcoscenico del tradizionale omaggio floreale dei vigili del fuoco all’Immacolata.
Quest’anno è stato Marcello Di Cristofalo il pompiere che si è offerto volontario per accendere la luna ai piedi di Maria, posare un grande mazzo di fiori ai piedi della statua e lanciare tanti fogliettini colorati di devozione alla Madonna, simili a coriandoli. Un acrobatico omaggio che ha lasciato ancora una volta sacerdoti, vescovi e fedeli col naso all’insù per parecchi minuti, «perché spesso la scala va in blocco e allora dobbiamo aggiustare il tiro, spostare la scala» racconta il vigile prescelto, che per la prima volta ha provato «l’emozione di salire fin lassù e offrire anche la mia preghiera».
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