PALERMO. Il foglio attaccato sulla ringhiera è lapidario: «Sequestro preventivo» c’è scritto. E si accompagna a metri di nastro rosso e bianco che non lasciano dubbi all’immaginazione. Dopo un’ordinanza del sindaco di oltre un anno fa, una relazione tecnica del Comune dello scorso luglio e una serie di esposti alla Procura da parte di una rete di associazioni locali, ieri sono scattati i sigilli alla Tonnara Bordonaro, storico simbolo di Vergine Maria. Non a tutta la struttura, s’intenda, ma al muro perimetrale che si allunga per circa trenta metri e al ponticello pedonale del marfaraggio. Ad entrare in azione sono stati i vigili urbani in forza al Nucleo tutela patrimonio artistico, su spinta della Procura di Palermo che ha aperto un’indagine. E che ha disposto, tra l’altro, che gli uomini della municipale facciano una ricognizione sullo stato anche dei locali interni dell’intera struttura. «L’autorità giudiziaria - fanno sapere dal comando di via Dogali - si è mossa sulla base di una segnalazione ricevuta. Dopo una lunga indagine, ha disposto il sequestro di queste due porzioni esterne della Tonnara Bordonaro. La ragione - continuano - è legata alla necessità di garantire la pubblica incolumità». Sequestro preventivo che non sarà revocato fino a quando i proprietari dell’immobile (Leonardo D’Acquisto e Maria Laura La Vecchia, ndr) non metteranno in sicurezza l’area con i lavori necessari». ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA