PALERMO. Non si danno pace e chiedono chiarezza i familiari di Giuseppe Parrinello, 48 anni, camionista palermitano padre di due figli, morto alla clinica Noto a Palermo. L'uomo, ricoverato per 18 giorni, è deceduto per un edema polmonare, spiegano dall'ospedale. Ma i familiari hanno presentato una denuncia perchè ritengono che "non è stata data la giusta assistenza al paziente e in ospedale non sono riusciti a diagnosticare in tempo la malattia".
Gioacchino Parrinello, fratello del paziente defunto, afferma: "Vogliamo giustizia perchè non si ripetano più episodi come questo. Non chiediamo altro. Ma solo che si capisca come e perchè mio fratello è morto". Il direttore sanitario della clinica Noto, Giovanni Centineo replica: "Abbiamo seguito le procedure previste. La complicazione è stata talmente fulminante da non darci il tempo di trasferirlo al Civico come già stavamo facendo. Siamo profondamente addolorati per la morte del paziente. Possiamo assicurare - dice Centineo - che abbiamo prestato la massima assistenza e fatto tutto quello che era possibile così come si evince anche dalla cartella clinica. Appena abbiamo diagnostico l'edema abbiamo immediatamente predisposto il trasferimento all'ospedale civico. Era già arrivata l'ambulanza ma il paziente è morto".
Intanto sul cadavere è stata eseguita l'autopsia e sul caso è stata aperta un'inchiesta della magistratura a cui adesso spetterà adesso fare chiarezza sulla morte del paziente.
INCHIESTA A SIRACUSA. Un caso per morte dopo una vaccinazione è al centro di un'inchiesta della Procura di Siracusa, che però non conferma né smentisce eventuali collegamenti con la decisione dell'Aifa di ritirare un tipo di farmaco perché "comunque il fascicolo è coperto dal segreto istruttorio".
L'inchiesta era stata aperta a metà di novembre sulla morte di un 70enne di Augusta che ha avuto un improvviso arresto cardiaco dopo che il medico curante gli aveva somministrato un vaccino antinfluenzale. La magistratura ha disposto il sequestro del lotto di farmaci nell'ambulatorio e disposto l'autopsia, oltre che ad analisi tossicologici e virali sul farmaco.
Come atto dovuto, visto che l'esame autoptico è un atto irripetibile, la Procura ha iscritto nel registro degli indagati il medico curante che ha potuto così nominare un perito di parte. Gli esiti dell'autopsia non sono ancora noti. L'inchiesta della Procura di Siracusa mira ad accertare se ci siano collegamenti tra la morte dell'anziano e la somministrazione del farmaco, che potrebbe essere stata vittima di un infarto al miocardio.
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