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All'Università di Palermo matricole... a quattro zampe

Al via all’Università un progetto pilota destinato a mappare i randagi presenti in città. I primi dotati di chip e collare sono due storici «ospiti» di viale delle Scienze

PALERMO. Adesso anche loro sono «immatricolati» con tanto di libretto (il microchip sottocutaneo) e tesserino di riconoscimento (un collare blu con su scritto Unipa).

I cani della Cittadella universitaria, per anni temuti, soprattutto se in branco, da studenti e docenti, ma anche amati e coccolati con bocconcini prelibati di pizzette e arancine, acquisiscono diritto di cittadinanza in viale delle Scienze. Una dozzina circa circoleranno tra i padiglioni universitari con un collare ben riconoscibile, che servirà a tranquillizzare coloro che incontreranno: la fascetta blu accerterà la non aggressività dell’animale, ma anche il buono stato sanitario, sterilizzazione e vaccinazioni già effettuate.

È la sostanza dell’intesa siglata ieri in viale delle Scienze dall’Ateneo, dal Comune e dall’Asp, presenti anche il nucleo cinofili della polizia municipale e l’associazione carabinieri volontari, che dà il via a un progetto pilota destinato a mappare i randagi presenti in città. Un piccolo passo in avanti, in un momento in cui il canile municipale scoppia (250 animali in via Tiro a segno e 200 all’ex macello, mentre il Comune paga da mesi 3,80 euro al giorno per ciascuno dei 200 cani affidati ad altre strutture) in attesa di lavori di ristrutturazione che sembrano non cominciare mai e dalle periferie continuano ad arrivare segnalazioni di aggressioni.

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