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Bimba nei rifiuti, la madre: sono tornata ma c'era troppa gente

Sarebbe un racconto pieno di contraddizioni quello della donna, ricoverata all'Ospedale Cervello

PALERMO. "Ho avuto un attimo di ripensamento, sono tornata indietro ma c'era ormai troppa gente e sono corsa via". Comincia così il racconto di Valentina Pilato, 30 anni, la mamma della bambina che ieri, subito dopo essere venuta al mondo è stata gettata via in un cassonetto dei rifiuti in via Ferdinando Di Giorgi, nella zona di via Uditore, a Palermo.

La donna è indagata per infanticidio e non è in stato di fermo. Il fatto che si sia consegnata, andando ieri in ospedale, esclude l'intenzione di fuga che avrebbe giustificato un fermo.

Il pm titolare dell'indagine, Nino Di Matteo, l'ha interrogata per un'ora in ospedale, dove la donna è ricoverata da ieri pomeriggio. Assistita dal suo legale, l'avvocato Enrico Tignino, ha risposto alle domande del magistrato sostenendo di aver agito in preda al panico per il timore che la bimba, di cui non sentiva il battito del cuore, fosse morta. Nelle prossime ore gli investigatori interrogheranno i familiari della donna ed il cognato che l'ha convinta ad andare in ospedale. Non è escluso che il suo legale nomini un consulente per vagliare la capacità di intendere e di volere dell'indagata.

Sarebbe un racconto pieno di contraddizioni quello della donna, ricoverata all'Ospedale Cervello. Seconda una prima ricostruzione Valentina avrebbe partorito la piccola, poi l'avrebbe riposta all'interno di una borsa rossa, insieme a pochi strumenti usati per il parto e l'avrebbe abbandonata nel bidone dei rifiuti.

La donna ha altri tre figli (di 2, 6 e 8 anni), che in questo momento si trovano in Friuli insieme al loro padre, che sarebbe un militare dell'Esercito. A convincerla a recarsi in ospedale, invece, sarebbe stato il cognato di Valentina, il marito della sorella, che è un vigile del fuoco di Palermo.

"La paziente sta bene, è robusta, in buona salute e in questo momento lucida - ha detto il medico del reparto di ginecologia Francesco Labate - questa notte ha subito un piccolo intervento all'utero. A quanto pare è stato il cognato a convincerla a venire in ospedale. La donna, da quanto ci risulta, avrebbe nascosto a tutti la gravidanza: la famiglia non sapeva nulla ed è sconvolta".

 

La Pilato, che ha altri 3 figli, vive in Friuli col marito, un militare dell'esercito che è in viaggio per Palermo. Gli investigatori sospettano che la donna abbia progettato il viaggio a Palermo proprio per partorire lontano dal consorte. "La donna - ha concluso il medico - ci ha raccontato che subito dopo aver abbandonato la figlia ha avuto un ripensamento ed è tornata per riprenderla, ma ha avuto paura vedendo la folla accorsa nel frattempo".

L'autopsia effettuata, questa sera, da un pool di medici legali sul corpo della bambina abbandonata dalla madre in un cassonetto dell'immondizia e morta dopo il ricovero all'ospedale, non avrebbe fornito elementi utili a determinare le cause del decesso. Lo fanno sapere i medici legali.  Saranno, perciò, necessari nuovi esami per comprendere le ragioni del decesso inizialmente attribuite a un'emorragia: la piccola aveva ancora il cordone ombelicale attaccato.  Resta in ospedale, almeno per questa sera, la madre.

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