PALERMO. «Vuole veramente che dica qualcosa di fronte a tutto questo? Non ci sono semplicemente parole». Lo sgomento è il sentimento più forte in via De Giorgi, a Palermo, a pochi passi dal Motel Agip. Una via stretta, solitamente nemmeno troppo affollata, che ieri suo malgrado è stato il centro del capoluogo, dal momento del ritrovamento della neonata in un cassonetto.
Da quel momento, in via De Giorgi è stato il caos. La sensazione di dolore, di sdegno, era quasi fisica. Una donna dallo choc ha avuto un malore ed è stata soccorsa dagli uomini del 118. C’è chi piangeva, c’è chi come una ragazza ha posato una rosa bianca per ricordare il piccolo angelo. «Ho dei nipotini, ho provato ad immaginare tutto questo e mi è mancata l’aria – dice un uomo -. Ho visto quel borsone, ma non ce l’ho fatta ad avvicinarmi, a vedere».
«Abbiamo sentito quanto stava succedendo, ma non ce l’ho fatta ad uscire, a guardare tutto - racconta la titolare del bar Esedra, Laura D'Angelo. – Mi chiedo come possa esistere gente del genere». «È con grande sgomento e dispiacere che apprendiamo della triste notizia del ritrovamento di una neonata abbandonata in un cassonetto a Palermo. Si tratta di un fenomeno che ultimamente ritorna con una tragica regolarità, anche se non rende la reale dimensione del problema, considerato tutto il sommerso», dichiarano i partner del progetto «Ninna ho» Mariavittoria Rava (Presidente Fondazione Francesca Rava) e Giovanni Rebay (Partner di KPMG S.p.A). Una signora con due bimbe chiede ai carabinieri se può spostare la sua macchina, che si trova a pochi metri dal cassonetto dove è stata trovata la neonata. Non sapeva nulla, glielo dicono. Prende le sue figlie per mano, e torna a casa. Piangendo.
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