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Riscatto caro, garage pieni di moto sequestrate a Palermo

Se i mezzi non verranno ritirati entro il 20 dicembre, saranno ceduti. Sul sito della prefettura gli elenchi dei luoghi in cui si trovano: molti sono rottami

PALERMO. Quasi un migliaio di mezzi sequestrati nei depositi in attesa di essere riscattati, pena l’alienazione. Ma i legittimi proprietari dovrebbero versare spese di custodia che spesso superano abbondantemente il valore del mezzo. Per un ciclomotore sequestrato nel gennaio del 2010 e da allora rimasto in un’area scoperta, quindi presumibilmente ridotto ad un rottame di nessun valore, il proprietario deve versare circa 800 euro.

Tariffe che raddoppiano per un’auto di piccola cilindrata. Ma se non verranno ritirati entro il prossimo 20 dicembre, gli 873 veicoli sequestrati per violazioni al codice della strada e custoditi da più di due anni nei depositi giudiziari di Palermo e provincia saranno ceduti agli stessi titolari dei depositi. Ma lo Stato potrebbe rivalersi ugualmente sui proprietari per recuperare sia le spese di custodia che quelle legate ad eventuali procedimenti giudiziari «pendenti».

È quanto prevede la legge 147 del 2013, una di quelle che hanno lanciato la spending review, entrata a regime solo il 10 settembre scorso con la pubblicazione di un decreto attuativo del ministero dell’Interno. E la prefettura di Palermo si è subito messa in moto pubblicando il 20 ottobre sul suo sito internet gli elenchi dei mezzi custoditi in dieci depositi giudiziari.

In città fa la parte del leone la ditta Provolizzi, con 444 «pezzi». Seguono Barra (con 228) e Ribaudo (9). In provincia ci sono La Fata a Terrasini (che ne custodisce 95), Sciarabba a Termini (10), Iacono a Cerda (26), Cannavò a Partinico (24), Virruso a Casteldaccia (18) e Scianna a Bagheria (12). La ditta Vicari di Alcamo, infine, custodisce 7 automobili sequestrate tra Partinico, Trappeto e Montelepre.

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