PALERMO. "La città di Palermo ha il diritto dovere di essere presente, da qui vogliamo mandare un messaggio forte e chiaro di solidarietà a 360 gradi. Chiediamo ai ministri dell'Interno e della Giustizia che facciano tutto il necessario per garantire la sicurezza di Di Matteo e degli altri magistrati". Lo ha detto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, presente alla mobilitazione in sostegno dei magistrati che indagano sulla trattativa Stato -mafia.
"Chiediamo con forza che si scoprano tutti i soggetti di quella ignobile trattativa senza scampoli e senza sconti - ha aggiunto Orlando - e che venga accertata la verità sulle stragi è per questo motivo che il Comune di Paleremo si è costituito parte civile in questo processo ed è presente a questa mobilitazione". Alla manifestazione, promossa da Scorta Civica e agende rosse, sono presenti, tra gli altri, anche il deputato regionale Fabrizio Ferrandelli, le associazioni Anpi, Addiopizzo, Libero Futuro, e tanti studenti di diversi licei del capoluogo. "Fuori la mafia dallo Stato" e "Siamo tutti Nino Di Matteo" sono gli slogan più scanditi dai manifestanti. L'iniziativa si svolgerà anche in altre 15 città italiane, come Milano, Udine, Roma, Napoli, Andria, Cagliari.
«Ringrazio i tantissimi giovani che hanno ancora la volontà e la capacità di informarsi, pensare, valutare, indignarsi e reagire. Ho soltanto la speranza che conserverete sempre questa passione civile, soprattutto che non vi adeguerete mai all'andazzo prevalente di un Paese troppe volte indifferente alla giustizia, insofferente alla verità e indipendenza della magistratura, alla tutela dei valori costituzionali». Lo ha detto Nino Di Matteo, Pm nel processo sulla trattativa Stato-mafia, intervenendo alla manifestazione di solidarietà promossa oggi a Palermo da Scorta Civica e Agende rosse e in programma in diverse città d'Italia. Il magistrato è uscito per qualche istante dal tribunale per salutare i tantissimi cittadini presenti. «Solo voi cittadini - ha spiegato - avete la possibilità di cambiare, sconfiggere la mafia, la corruzione, la mentalità mafiosa dell'appartenenza e del potere fine a se stesso. Coltivate il vostro sogno. Perseguite con forza i vostri ideali, comunque vada, avrete combattuto per rendere più libero e giusto il nostro Paese e sarà stata una giusta battaglia».
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