PALERMO. «Il ricorso non appare assistito da elementi di fondatezza». Per cui il Tar ha bocciato la richiesta di sospendere l’ordinanza del Comune con cui si è ha avviato il processo di pedonalizzazione di vasta parte del centro storico. E allora vie e piazze che al momento sono territorio esclusivo dei pedoni, continueranno a esserlo. E l’amministrazione, naturalmente, segna un punto a suo favore dopo le polemiche che hanno caratterizzato l’avvio delle sperimentazione nonostante i diffusi incontri sul territorio organizzati dall’assessore alla Mobilità, Giusto Catania.
Quella emessa ieri, non è una decisione che è entrata nel merito del provvedimento, ma solo un atto con cui i giudici hanno valutato se esistesse il fumus (cioè la presunzione dell’esistenza di sufficienti presupposti per applicare la sospensiva) e il cosiddetto periculum in mora (il pericolo che il ritardo della decisione possa arrecare un danno) rispetto alle questioni poste da Confimprese di Giovanni Felice. Secondo cui la pedonalizzazione in particolare di via Discesa dei Giudici e di piazza Sant’Anna ha drasticamente ridotto gli affari dei commercianti. Non solo, ma secondo il ricorso di alcuni esercenti e dell’associazione di categoria, ci sarebbe anche stato eccesso di potere rispetto alla firma del provvedimento. Ma il Tar ha respinto in toto le richieste. Il che significa che l’eventuale danno è stato ritenuto «risarcibile» e non irreparabile. GI. MA.
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