PALERMO. Per i giudici del Tar di Palermo le elezioni amministrative del 2007 nelle quali vinse Diego Cammarata su Leoluca Orlando nel capoluogo andavano rifatte. I vizi di legittimità c’erano tutti e occorrevano tempi più celeri per verificare le operazioni di voto e decidere anche di rifare le elezioni. E’ quanto si legge nella sentenza nel merito della prima sezione presieduta da Filoreto D'Agostino Estensore e Caterina Criscenti, Consigliere. Il ricorso era stato presentato da Leoluca Orlando allora sfidante del sindaco Cammarata. L’attuale sindaco, sconfitto nel 2007, chiedeva l’annullamento di tutte le operazioni elettorali per l'elezione del sindaco e del consiglio comunale di Palermo del 13 e 14 maggio 2007.
I giudici del Tar alla luce del tempo trascorso hanno dichiarato improcedibile il ricorso, ma hanno sottolineato che il voto andava ripetuto. “Non v'è dubbio – dicono i giudici - che la denunziata irregolarità relativa alla consegna dei plichi, recanti la documentazione delle operazioni del seggio, a personale non identificato sia gravissima e determini, se riferita ad un numero elevato di sezioni, una valida ragione di annullamento dell'intero procedimento. In questo caso – aggiungono i giudici - l'irregolarità ha riguardato 192 sezioni su 600, cioè circa un terzo, con l'effetto di rendere seriamente perplesso l'esito dell'intera consultazione”. Per i giudici amministrativi servono tempi più celeri per questo hanno inviato la sentenza alla presidenza del Consiglio dei ministri e al ministro degli Interni.
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