PALERMO. Su quattro cassonetti, due sono fuori uso. Ribaltati, a testa in giù, simbolo di una disfatta senza appello. L’altra metà ancora funzionante è traboccante di ogni sorta di rifiuto. Decine di sacchetti della spazzatura giacciono accatastati a terra, gettati senza alcuna dignità in un moltiplicarsi di fetore e sporcizia. I residenti di via Lanza di Scalea quella discarica la conoscono bene. «Si autorigenera continuamente – racconta Marianna De Candido ai microfoni di Ditelo a Rgs –. Non basta l’intervento della Rap che, ogni sessanta giorni circa, viene a bonificare questa strada. Dopo poche ore la situazione è di nuovo tristemente uguale a prima. Una realtà che, nelle ultime settimane, è diventata ancora più allarmante a causa dei cassonetti che hanno perso le ruote».
Il presidente della Rap, l’azienda che si occupa del servizio di igiene ambientale in città, assicura l’arrivo di nuove rotelle. Cinquecento quelle già pronte. E, in effetti, quando ieri pomeriggio il camper del Giornale di Sicilia arriva in via Lanza di Scalea, all’altezza dell’ex Fabbrica delle Idee, due dipendenti della Rap sono già all’opera per la manutenzione dei cassonetti fuori uso.
Ma è tutta la strada ad essere simbolo di incuria e abbandono. Aiuole come cestini, spartitraffico ridotti a discariche, marciapiedi che diventano depositi di rifiuti ingombranti. Ogni piccolo angolo, più o meno nascosto, si trasforma in un’occasione per gettare qualcosa. Spesso si tratta di rifiuti ingombranti e tecnologici simbolo di una società «digitale» quotidianamente alla prese con un quantitativo impressionante di prodotti che nascono e muoio a ritmi sempre più veloci.
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