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La Caritas apre un’altra «casa» per i migranti a Palermo

Trenta posti letto in un’ala del centro Cusmano di via Altofonte. Per i profughi non solo un tetto e cibo, anche corsi d’italiano

PALERMO. Chi ha solcato il mare e sopportato le violenze dei trafficanti di esseri umani, ma ha scelto di restare e ricominciare qui una nuova vita troverà una casa in più pronta ad accoglierlo. La Caritas si fa in «quattro» in diocesi per offrire accoglienza ai migranti, che arrivano con gli sbarchi assistiti dalle navi militari di Mare Nostrum. È operativo da qualche giorno il nuovo centro di accoglienza straordinaria (Cas), all'interno di un'ala a sé stante della struttura religiosa «Casa di riposo Beato Giacomo Cusmano» in via Altofonte 120, di proprietà delle suore Serve dei poveri e che la Caritas diocesana ha preso in affitto per fornire l'accoglienza di primo livello a 30 persone.

Attualmente, il centro sta già ospitando un gruppo di giovani, fra i 18 e i 21 anni, tutti di origine africana (per lo più Gambia, Ghana e Mali), giunti in città dagli sbarchi avvenuti dal 15 giugno ad oggi e in attesa di riconoscimento dello status di rifugiati. Otto stanze, di 3 e 4 posti letto e con indipendente bagno interno, una cucina, una sala da pranzo, stanza tv e salottino, costituiscono la loro nuova casa.

Dopo la chiusura della struttura di Villaggio Ruffini, a seguito delle proteste degli abitanti, arriva un supplemento di accoglienza, che si aggiunge al centro San Carlo-Santa Rosalia in centro storico, al Punto giovani di Padre Messina, all'oasi Puglisi di Giacalone, tutti gestiti dagli operatori e dai volontari Caritas. Strutture dove sono ospitati in questo momento 150 migranti. Oltre a un tetto e al cibo sono tanti i servizi che durante la loro, seppur breve, permanenza in città, vengono garantiti: assistenza legale, psicologica e alfabetizzazione di base.

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