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Dalla Formazione ai forestali: i lavoratori scendono in piazza a Palermo

In piazza per chiedere i fondi. Ieri 450 precari hanno occupato la sede dell’Esa. In migliaia oggi a Palazzo d’Orleans per un sit-in. E domani sarà il turno dei primi cittadini

PALERMO. I primi a far scattare la protesta sono stati, ieri mattina, i 450 trattoristi che hanno occupato la sede palermitana dell’Ente sviluppo agricolo. Apripista per una ondata di scioperi che oggi porta in strada almeno 10 mila dei 26 mila forestali e gran parte degli 8 mila dipendenti degli enti di formazione professionale: tutti a caccia dei fondi per gli stipendi. Domani, infine, toccherà ai 390 sindaci siciliani riunirsi a Palermo per protestare contro il ritardo dei finanziamenti regionali.

I sindacati parlano di «macelleria sociale», il governo mette sul tavolo la crisi finanziaria. E così, a meno tre mesi dalla fine dell’anno, emerge una carenza di risorse che per la prima volta fa dire esplicitamente all’assessore all’Agricoltura Paolo Reale che «assicurare i livelli di reddito degli ultimi anni non è più possibile».

Il problema dei forestali è legato soprattutto a quanti dovrebbero svolgere 78 giornate: «Si tratta - spiega Gaetano Pensabene della Uil - di circa 10 mila persone che fino a ora hanno lavorato per 25 giornate al massimo. Se non si arriva a 78, vuol dire che il governo non rispetta i patti». Salvatore Tripi della Flai Cgil, Fabrizio Colonna della Fai Cisl e Pensabene della Uila Uil segnalano «che già in alcune province i lavoratori sono stati sospesi dal lavoro».  I sindacati sono stati ricevuti in commissione Bilancio all’Ars giovedì e lì è emerso che mancano 25 milioni per garantire a tutti lo standard lavorativo degli anni scorsi.

Reale prova a fare chiarezza: «Pensavamo di poter utilizzare risorse comunitarie per realizzare progetti nei boschi in cui impiegare i forestali. Ma questa estate alcuni boschi su cui progettavamo di lavorare sono andati in fumo e dunque non possiamo portare avanti gli investimenti nè impiegare i lavoratori. Inoltre speravamo di poter utilizzare i fondi Pac, ma una parte di questi non può essere utilizzata per finanziare personale». A questo punto l’unica speranza per i forestali è affidata a un piano che Reale porterà oggi pomeriggio in giunta: «Stiamo provando a rinunciare ad altri progetti per ritagliare finanziamenti da destinare ai forestali. Credo di poter aggiungere al budget una decina di milioni che ci permetteranno di garantire 51 giornate lavorative». Parole che non rassicurano i sindacati. Cgil, Cisl e Uil hanno confermato per domani alle 10 il sit in dei forestali sotto Palazzo d’Orleans, a piazza Indipendenza.

FORMAZIONE, IN 700 IN PIAZZA. Circa 700 addetti alla Formazione stanno partecipando al presidio ad oltranza, davanti la presidenza della Regione in piazza Indipendenza a Palermo, organizzato dalla Cisl Scuola e al quale hanno aderito Snals Confsal e Cobas per chiedere "vere soluzioni e atti concreti al governo regionale per la soluzione della vertenza".  "L'esasperazione è tanta, alcuni lavoratori non percepiscono lo stipendio da almeno 15 mesi, non c'è certezza e speranza per il futuro occupazionale - dice Giovanni Migliore Responsabile Formazione Cisl Scuola - Non ci muoveremo da qui fino a quando non riceveremo dal governo regionale un crono programma sui pagamenti annunciati, con tempi certi per ogni lavoratore, e soprattutto fino a quando non ci saranno certezze sul ricollocamento degli operatori delle tre filiere". Il sindacato chiede dunque "soluzioni immediate sulla ripresa delle attività e dei servizi con la relativa ricollocazione dei lavoratori; lo sblocco reale dei pagamenti delle spettanze arretrate e correnti; le risorse e gli strumenti di garanzia del reddito e del lavoro per i lavoratori in attesa ricollocazione per tutti i lavoratori licenziati e sospesi che continuano a rimanere in attesa di risposte per il loro reimpiego".

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