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Incidente sulla Palermo-Messina Oggi operato il bimbo sopravvissuto Gli zii: «Non resterà da solo»

PALERMO. La grande paura per Nino sembra passata. Migliorano le condizioni del bambino di sette anni rimasto ferito nel maxi tamponamento nella galleria Battaglia in direzione Palermo sulla A20, avvenuto sabato pomeriggio. La prognosi è ancora riservata e domani sarà sottoposto ad un intervento chirurgico. «Il piccolo è ancora sedato, ma le condizioni sono stabili - dice il direttore sanitario dell'Ospedale dei Bambini, Giorgio Trizzino - Domani sarà sottoposto ad un delicato intervento chirurgico per ricomporre le fratture agli arti e al cranio. Le sue condizioni migliorano e credo che ce la farà a riprendersi».
Ma la sua lotta è ancora lunga e sarà dura: affronterà quello che sarà un incubo senza papà, mamma e la sua sorellina, ma non lo farà da solo. Il bimbo di sei anni, unico sopravvissuto della famiglia Di Maggio, morta nel terribile incidente avvenuto sabato pomeriggio nella galleria Battaglia della Palermo-Messina, in cui sono deceduti Guglielmo Di Maggio, 45 anni, la moglie Nunziatina Natoli, 39 anni, la loro figlia, la piccola Anna, 8 anni, e Rosario Sucato, 26 anni, è ricoverato nella rianimazione dell’ospedale Di Cristina di Palermo, ma non è stato lasciato solo dai parenti nemmeno per un minuto. Ci sono gli zii, il fratello gemello del padre e la sorella, i nonni, i parenti di mamma Nunziatina, gli amici dei genitori. Tutti sono lì per lui, dietro la porta del reparto, aspettando buone notizie.
«Una cosa è certa: non lo lasceremo solo», dicono tra le lacrime. Aspettano buone notizie, che in parte sono arrivate. Nino sembra non essere in pericolo di vita: ha riportato fratture ad entrambe le gambe, ma non sembrano esserci lesioni agli organi interni e sono state escluse complicanze a livello cerebrale. La prognosi è ancora riservata, e oggi con ogni probabilità sarà sottoposto ad un intervento chirurgico per ridurre le fratture al femore.

Restano in prognosi riservata anche i due automobilisti ricoverati al Raffaele Giglio di Cefalù. I medici non hanno ancora sciolto la prognosi per Amedeo Cattarinich e Rosa Insana, marito e moglie di 74 e 75 anni.

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