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Arriva su Prime «Gli attassati», il film dei comici palermitani Matranga e Minafò

La regia è di Lorenzo Tiberia, alla sua opera prima. Al centro della storia le cartelle esattoriali di una fantomatica «Equitù»

Toni Matranga ed Emanuele Minafò nel film «Gli attassati»

«Una storia che tutti vorrebbero fosse vera». Con queste parole i comici palermitani Matranga e Minafò presentano Gli attassati, il film di Lorenzo Tiberia che li vede protagonisti e disponibile in esclusiva da domani, 31 agosto, su Prime. Prodotto da Andrea Calbucci e Maurizio Piazza con Lungta Film, Sicilia Social Star e Vision Distribution in collaborazione con Prime Video, è stato realizzato con il contributo della Regione Campania e Fondazione Film Commission Regione Campania.

Per Tiberi è l'opera prima, e interpretata da Toni Matranga ed Emanuele Minafò, amati dal grande pubblico grazie a Sicilia Cabaret e alla loro partecipazione alla trasmissione Made in Sud. Nel cast anche Maurizio Bologna, Alfonso Postiglione, Vittorio Ciorcalo, Franco Pinelli, Gigio Morra, Demi Licata, Vincenzo Castellone, Carmelo Giordano, Clara Bocchino, Anna Bocchino, Domenico Aria, Vincenzo Castellone e Massimo Galimberti.

Il soggetto è di Matranga, la sceneggiatura di Matranga e Minafò, coadiuvati da Lorenzo Pasqua, Gianpiero Pumo e Daniele Vespertino. A firmare la colonna sonora è, invece, Bruno Falanga. Prodotta ed edita da Edizioni Curci, è un mix di ritmi funky, sonorità rock ed elementi elettronici, per sottolineare l'atmosfera divertente, ritmata e avventurosa del film. Le note accompagnano Matranga e Minafò che tornano sul grande schermo nei panni di due agguerriti antieroi decisi a riscattare tutti gli attassati d'Italia.

Il film ha come protagonisti gli abitanti di una piccola cittadina dispersa nel Sud, già messi in ginocchio dalla crisi economica e dalla pandemia, che vengono improvvisamente sommersi di cartelle esattoriali da Equitù. In realtà, dietro la «tassazione illecita» c'è il sindaco, un uomo cinico e corrotto, disposto a tutto pur di appianare il bilancio comunale, e conquistare la poltrona di segretario all'interno del suo partito.

Tra le vittime degli esattori capitanati dal temibile direttore di Equitù, detto lo Sceriffo, anche Toni, squattrinato rappresentante di guanti e mascherine, ed Emanuele, bizzarro hair-stylist per cani. Mentre sono in fila negli uffici di Equitù, scoprono di essere entrambi legati a quella salatissima cartella esattoriale per mancati adempimenti del salone di bellezza per cani di Emanuele, di cui Toni risulta essere proprietario a seguito di un'eredità lasciata dalla nonna defunta.

Da perfetti sconosciuti, i due diventano complici nell'unica via d'uscita possibile per loro e per tutti gli attassati del loro paese: intrufolarsi nella sede di Equitù per rubare e far sparire tutte le copie delle loro cartelle esattoriali e con esse anche i loro debiti.

 

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