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Semaforo rosso, il viaggio eroico di Enea: il regista palermitano Brancato all'esordio

Montale scriveva che si può esistere non vivendo, con radici strappate da ogni vento. A volte bisogna avere il coraggio di sapersi fermare e riflettere sul dolore, sulla noia. Una noia che può diventare materiale e che deve essere vissuta con consapevolezza.

C’è questo, ma anche molto altro in “Semaforo rosso”, il primo lungometraggio del giovane regista palermitano Guglielmo Brancato.

Scritto tra il 2019 ed il 2021, girato in un mese di set e postprodotto nel giro di nove mesi, Semaforo Rosso è la storia di un suicida. Una storia che si svolge in quell’intervallo di tempo in cui, avvenuto il suicidio, il cuore cessa di battere, ma la mente continua ad emettere scariche elettriche.

Un film che racconta - tramite flashback - del viaggio eroico di Enea, studente universitario di Fisica, che dopo aver perso i genitori, vive in casa della sua fidanzata del liceo, Maria. Quest’ultima, forte della sproporzionata ospitalità, sottomette Enea psicologicamente costringendolo a vivere nel rispetto del suo codice di valori. Si articola così la narrazione delle finte emozioni che recita quotidianamente lo studente e di quelle vere che deve reprimere per rimanere nel suo personaggio, come l’amore per Nadia.

Il protagonista, in perenne confusione tra sogno e realtà, metterà in discussione il concetto stesso di libertà, sentendosi incatenato dalla pressione sociale e dai limiti della natura umana, incapace di fargli immaginare un mondo diverso da quello in cui esiste.

É una scelta - quella del protagonista - che porta a non vedere e non capire la realtà rifugiandosi in un’esistenza fittizia che, se pure lo stanca e gli genera insoddisfazione, evita di metterne alla prova le reali capacità risparmiandogli lo sforzo di maturare un giudizio autonomo.

‘’Non affrontando la pausa, si rischia una morte interiore - dice Brancato -. Non bisogna sfuggire al dolore, ma affrontarlo e sviscerarlo, riflettendo sul lungo termine.’' Il film è stato interamente girato su Palermo e dintorni, mettendo in luce una Palermo molto suggestiva e drammatica: una Palermo che può avere una nuova identità fotografica, priva di sfumature mafiose sin troppo radicate nell’immaginario collettivo siciliano.

‘’Amo il cinema degli esordi. Le mie principali ispirazioni sono Noè, Von Trier e Malick. Ho amato Von Trier e la struttura narrativa di Nymphomaniac, Noè per un tipo di inquadrature che soltanto lui riesce a fare e Malick per l’utilizzo del grandangolo’'.

Mercoledì 22 dicembre alle ore 21.30 ci sarà l’anteprima presso il cinema Rouge et noir di Palermo. In sala oltre al giovane regista saranno presenti gli attori protagonisti Paolo Catalano, Cecilia Minutoli, Federica Palmeri, il compositore delle musiche Vincenzo Lo Iacono, il sound designer Nicola Pergolini oltre al montatore Giulio Gulizzi e al direttore della fotografia Tony Capelli.

Semaforo Rosso è distribuito dalla neonata società Marte Studios, una realtà di produzione e distribuzione cinematografica nata dall’incontro di sette giovani ragazzi italiani. La linea editoriale di Marte valorizza il cinema di Davide che si scontra con Golia. Un cinema per l’indipendenza e per quella genuina immaturità giovanile che porta però a sperimentare senza remore. Un cinema che sia coralità, lavoro di squadra.

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