Sette giornate di campionato e due allenatori che stanno guidando la classifica di Serie B e che al ritorno dalla sosta si scontreranno al Barbera. Sottil del Modena e Inzaghi del Palermo sono stati entrambi allenati da Bortolo Mutti, ex tecnico dei rosanero, che aveva già capito che entrambi avessero un’indole da allenatori. Una sfida d’alta quota che Mutti seguirà con particolare interesse. Mutti, si aspettava che Inzaghi e Sottil sarebbero diventati allenatori di livello? «Allora avevano la testa da giocatori, però si vedeva che erano molto determinati nella loro professione. Pippo era molto giovane, per cui era un po’ prematuro, però come si applicava e come lavorava si intravedeva in lui una grande carriera. Andrea, invece, era molto tenace, coriaceo, un combattente, un difensore che ce ne vorrebbero ancora di questo stampo. Ad entrambi auguro di portare avanti un lavoro di grande livello come stanno facendo». Alla vigilia di questo campionato avrebbe pronosticato questo inizio di Palermo e Modena? «Il Palermo sì, onestamente. Su tutti gli aspetti, a livello tecnico e anche organizzativo meritava questo ruolo da protagonista, poi il campo dirà tutto il seguito. Pippo aveva vinto a Pisa, ha rinunciato alla Serie A per venire a Palermo, è un mix di situazioni che preludono un lavoro e un cammino importante. Il Modena è una bella sorpresa, anche se è una piazza di grande livello e ambiziosa, ma non mi aspettavo questo inizio. Me lo aspettavo da protagonista, ma non così». Al ritorno dalla sosta ci sarà Palermo-Modena, si giocherà al Barbera che in queste prime giornate ha sempre fatto registrare numeri superiori alle trentamila presenze. Il pubblico può fare la differenza in questa sfida? «È un match importante, ma non sarà determinante. Il cammino della Serie B è lunghissimo, al di là di come andrà c’è un percorso da fare. È chiaro che avere un ambiente di questo tipo aiuta e intimorisce gli avversari. La squadra deve trascinare il pubblico, la squadra in campo è importante per questo aspetto. Di conseguenza è tutto un unirsi quando le cose vanno bene e darsi una mano quando le cose vanno male. Un pubblico di questi livelli non c’è nemmeno in Serie A». Lei ha lasciato un bel pezzo di cuore sportivo a Palermo, dopo tanti anni è ancora ricordato dai tifosi. Cosa vuole dire alla gente rosanero? Cosa si augura per questa stagione? «Di godersi questo campionato, sperando che sia di grande livello, divertente e vincente, che possa riportare il Palermo in Serie A, dove credo che gli competa per dare splendore a una regione che calcisticamente in questo momento non sta brillando molto. Gli auguro di cuore di raggiungere gli obiettivi che il club si è prefissato».