Palermo

Venerdì 12 Settembre 2025

La prima trasferta è tabù, ma il Palermo ha Inzaghi

Pippo Inzaghi in campo a Chatillon(Foto Tullio Puglia)

Il pareggio interno con il Frosinone, pur avendo impedito al Palermo di spiccare un primo volo in classifica, non ne ridimensiona affatto le ambizioni: ora però, dopo due appuntamenti al Barbera, è il momento di farsi valere anche tra le mura nemiche. La prima trasferta sarà con il Südtirol, che ha gli stessi punti dei rosa e punta a costruire una classifica interessante: partire bene può dare a Brunori e compagni un’iniezione di fiducia per il prosieguo del campionato, ma la storia insegna che il rapporto con i primi impegni fuori casa in Serie B non è così felice. L’ultimo esordio vincente in trasferta tra i cadetti risale addirittura al 1977: in quell’occasione il Palermo, allenato da Veneranda, espugnò 1-2 il Neri di Rimini grazie all’autorete di Agostinelli e al raddoppio di Magistrelli (per i padroni di casa a segno Fagni). Da lì in poi la prima gara esterna della stagione di B si è sempre rivelata una trappola: l’anno scorso i rosa inciamparono 1-0 a Brescia, mentre nel 2023 a Bari la doppia superiorità numerica non bastò per rompere lo 0-0 (complici anche l’errore dal dischetto di Di Mariano e il gol annullato allo scadere a Brunori per un fuorigioco millimetrico). Stesso copione nelle annate chiuse con la promozione in A: nel 2003/04 il Palermo partì con uno 0-0 ad Avellino, nel 2013/14 con un 1-1 a Modena. Spezzare la maledizione al Druso significherebbe dare un primo segnale di forza alla concorrenza e un calcio alla sfortuna che in avvio di stagione, tra infortuni e legni, ha in qualche modo frenato i rosa: la lunga astinenza nelle prime trasferte cadette non preoccupa, anche perché a guidare dalla panchina c’è uno che all’esordio esterno in Serie B non ha mai perso. Partire con il piede giusto è un aspetto che accomuna i vari club allenati da Inzaghi in cadetteria: nel 2017/18 con il Venezia (neopromosso) ha fermato sullo 0-0 il Cesena, nel 2019/20 con il Benevento (poi dominatore del campionato) ha iniziato pure a reti inviolate contro il Pisa, nel 2021/22 con il Brescia ha vinto 0-2 a Terni, nel 2022/23 con la Reggina ha superato 1-3 la Spal e nella scorsa stagione con il Pisa ha ottenuto un 1-1 sul campo del Cittadella, poi divenuto 0-3 a tavolino perché i padroni di casa avevano schierato un giocatore non in distinta. Il Palermo spera ora di fare leva anche sull’effetto Superpippo per tornare da Bolzano con i 3 punti: la gara di domenica sarà la prima fuori casa in 20 giorni, con la striscia che proseguirà a Udine in Coppa Italia (in mezzo la sfida interna con il Bari), Cesena e infine La Spezia (tra le due partite ci sarà quella con il Venezia in viale del Fante). Tornare con 9 punti e un posto agli ottavi di Coppa sarebbe un sogno, ma anche dare seguito all’imbattibilità di quest’inizio di stagione sarebbe di grande importanza per ribadire la forza della squadra. Per i rosa sarà la prima gara di Serie B lontana dal Barbera a distanza di 120 giorni: l’ultima era stata dolorosissima, perché li aveva visti eliminati al primo turno dei play-off contro la Juve Stabia (1-0) segnando la fine della gestione Dionisi e l’inizio di un nuovo corso che punta in maniera ben più decisa al ritorno in massima serie. La gara del Menti era stata il paradigma di tutto ciò che non aveva funzionato in stagione: approccio timido, sterilità offensiva, amnesie difensive e nessuna reazione dopo il vantaggio avversario. Il Palermo targato Inzaghi ha già dimostrato di saper porre rimedio alle difficoltà e anche se c’è ancora qualcosa da aggiustare di risposte ne sono arrivate parecchie: l’unica gara esterna disputata finora, quella di Coppa Italia con la Cremonese, ha messo in evidenza una squadra che non teme la differenza di categoria e prova sempre e comunque a imporre il proprio gioco, ora questo schema andrà riproposto in campionato contro avversarie meno quotate ma altrettanto pericolose.

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